Rientrano all’interno della Legge di Stabilità 2017, presentata la scorsa settimana dal premier Matteo Renzi, le tante nuove misure a favore degli studenti universitari con un basso reddito familiare, dopo la batosta subita dai nuovi termini di calcolo del’ISEE, che hanno tagliato fuori migliaia di persone.
Le due misure principali che verranno adottate saranno quelle di garantire un maggior numero di borse di studio a tutti gli studenti meritevoli e di inserire una cosiddetta “no tax area”, destinata ad annullare totalmente le tasse agli universitari che possiedano un valore ISEE basso. In particolare, saranno due le fasce economiche interessate: la prima, riguarda tutti gli studenti che possiedano un valore di ISEE inferiore a 13.000 € annui e, in questo caso, l’azzeramento totale della tassa d’iscrizione e delle eventuali rate successive, a patto che si raggiungano un tot di crediti formativi (CFU) che verranno specificati in seguito; la seconda categoria che andrà ad essere agevolata riguarda quella comprendente la fascia di ISEE compresa tra i 13.000 e i 25.000 €, che andrà a godere di riduzioni in base ad una percentuale derivata rispettivamente dalla quota ISEE (probabilmente dell’8%).
Gli studenti meritevoli, grazie sempre ad alcune misure che verranno attuate nello “Student Act”, potrebbero ricevere delle borse di studio dal valore nominale di 400 € sino a 15.000 €, in funzione della mobilità e dei meriti scolastici liceali o universitari, per un totale di 217 milioni di euro che verranno stanziati in totale dal Governo.
Dal 2018 sono previsti, inoltre, 270 milioni di euro da assegnare ai circa 200 dipartimenti con le migliori performance scientifiche, calcolate attraverso le pagelle dell’Anvur e dalla VQR dei singoli dipartimenti, che potranno essere investiti fino ad un massimo del 70% per assunzione di personale o progressioni di carriera.
“Valorizzeremo – ha commentato il Ministro dell’Istruzione Stefania Giannini – i migliori dipartimenti universitari con fondi aggiuntivi che saranno in gran parte destinati all’assunzione di nuovi ricercatori e personale. Daremo inoltre più fondi agli Enti di ricerca e una “dote” aggiuntiva ai ricercatori universitari da spendere per le loro attività“.