A Catania ti aspetta quello che non ti aspetti. Non ti aspetteresti di sicuro una campagna pubblicitaria, nata per promuovere il turismo e le bellezze etnee, che contenga errori e una grafica non del tutto eccezionale.
Si tratta della pagina che in questi giorni è stata pubblicata sul Corriere della sera per promuovere la città di Catania e il turismo culturale. L’annuncio è stato dato dal sindaco Bianco, ma ha già suscitato molte polemiche.
L’immagine presenta difatti alcuni errori. Per iniziare la frase è stata utilizzata una minuscola, così come per la parola Catania. Anche la grafica è molto discutibile, al centro le frecce sembrerebbero essere distribuite a caso, ma in realtà dovrebbero assomigliare all’elefante simbolo di Catania. Pecca di originalità anche lo slogan utilizzato: “Catania memoria da elefante”.
E, proprio in queste ore, la stessa pagina è al centro di un vortice di commenti sul web. Selvaggia Lucarelli ha difatti pubblicato l’immagine sul suo profilo Facebook, commentando il lavoro realizzato.
Ed ecco allora piovere sulla pagina del sindaco Bianco una marea di lamentele.
“Scusi ma i fondamenti della grammatica?- scrive un utente arrabbiato – Lei il suo nome lo scrive con la minuscola? E queste freccette che un bambino usa in ppt a 4 anni? Poi denigrano il sud…Vivete in una città meravigliosa, portatele rispetto, per la miseria, altrimenti come possono farlo gli altri?”.
E ancora: “Catania memoria da elefante. Complimentoni. Slogan e claim sono degni di un bambino da elementari, la composizione è imbarazzante, l’agglomerato di foto è incomprensibile, il testo bianco del claim è illeggibile (oltre ad essere mal posto, mal formattato e mal pensato), e le freccette ad elefante…ma perché ha deciso di mettere in imbarazzo una città di fronte alla nazione? Chi glielo ha fatto, la Lorenzin?”.
Certo è che non si tratta di un’immagine comunicativa, intuitiva e soprattutto ben realizzata. Insomma, ma non si poteva proprio fare di meglio?