“Com’è possibile che la linea AMT finora più efficiente, la quale ha l’obiettivo di eliminare molte auto dal centro attraverso l’interscambio con il parcheggio Due Obelischi riducendo congestione ed inquinamento, sia così trascurata?”.
Una domanda, una come tante sul mancato funzionamento dei mezzi di trasporto a Catania, che però non ha ancora trovato risposta. A lanciarla è Giada Chiarello, studentessa dell’Università di Catania che ha creato una petizione online su change.org.
L’obiettivo della petizione è ottenere un miglioramento del servizio Brt, una speranza che accomuna studenti, fuori sede e cittadini che vorrebbero utilizzare mezzi di trasporto per spostarsi da una parte all’altra della città. Perché il Brt è così importante?
“È da molti mesi che persistono gravi disservizi su questa linea – spiega Giada – e non resta ormai nulla del trasporto pubblico che 3 anni fa aveva proiettato la nostra città a degli standard europei di efficienza”.
In una città in cui si hanno notevoli difficoltà con i mezzi di trasporto, il Brt era l’unica linea ben funzionante e rappresentava un notevole passo avanti. Ma il progresso è durato davvero poco. Con la crisi dell’Amt, la carenza dei bus e i lavoratori senza salario, anche l’efficienza del Brt si è notevolmente ridotta. Eppure solo pochi giorni fa il sindaco Bianco aveva annunciato un aumento della frequenza: da 20 a 10 minuti di attesa. Per saperne di più leggi AMT CATANIA – Bianco: “Da oggi più Brt per le strade della città”.
“Recentemente è stato annunciato l’aumento di qualche vettura per aumentare la frequenza della linea – ha precisato Giada – rimanendo però lontani dallo standard di efficienza dei primi due anni del servizio; ma i problemi del BRT sono ormai gravi e sedimentati, pertanto chiediamo dei miglioramenti, ulteriori aumenti delle vetture e riduzione del tempo di attesa alle fermate, per rendere nuovamente questo servizio ESSENZIALE per i cittadini, per chi arriva da fuori e soprattutto per gli studenti fuori sede che vorrebbero arrivare puntualmente a lezione, evitando di essere obbligati ad usare i propri mezzi rendendo questa città ancora più inquinata e caotica. Anche se può sembrare un’utopia, noi ci proviamo…la speranza è l’ultima a morire”.