Il live report e le foto dello spettacolo tenutosi sabato sera al “Qubba”.
Grande notte in contrada Cubba a Catania, dove è andato in scena il terzo appuntamento del Rocketta Summer Live. Protagonisti della serata sono stati i Marta sui Tubi che hanno chiuso col botto un concerto cominciato già con le esibizioni delle “Ginger Bender ” (duo musicale che con il semplice ausilio di due chitarre, loop station e due voci che si moltiplicano ed intrecciano creano un tessuto sonoro ponte tra musiche del passato e un presente funky-groovy-elettronico) e dei “Piaceri Proletari” (chitarra + mandolino + contrabbasso + tromba + sax + batteria = swing dai testi in italiano, influenzato dal folk americano, che ti catapulta nei mitici anni ’50 senza neanche accorgertene) che hanno riscaldato il pubblico al punto giusto.
Il clou della serata si è avuto però passate le 23: nella suggestiva cornice di un Qubba ormai colmo in ogni ordine di posto, inizia il live dei Marta sui Tubi.
Prima ancora che Ivan Paolini, Carmelo Pipitone e Giovanni Gulino salgano sul palco parte Qualche Kilo Da Buttare Giù, prima traccia dell’ultimo lavoro da cui prende nome anche il tour: “LoStileOstile”. Si prosegue col primo singolo tratto dallo stesso album, Amico Pazzo, poi Il Primo Volo e Spina Lenta precedono la pausa nella quale la band saluta il pubblico sottolineando il fatto del “sentirsi felici come bambini quando si viene a suonare nella propria terra” (sì, i Marta sui Tubi hanno origini siciliane). Gulino, in splendida forma, nota la grande affluenza e senza bisogno nemmeno di contare sa già il numero dei presenti: Dispari, uno dei pezzi suonati a Sanremo 2013 scatena la folla che canta a squarciagola.
Il power trio alterna pezzi dell’ultimo disco (oltre a quelli su menzionati ricordiamo Da Dannato e +d1H-Più di un’ora) a capolavori del passato (come Cenere e Cromatica ad esempio).
Nota a parte per il primo grande successo del gruppo: il sound di Vecchi Difetti è infatti reggae, una versione atipica che oltre a sorprendere raccoglie il pieno consenso dei presenti. Finiti gli applausi, Carmelo (il chitarrista del gruppo e una dei musicisti più simpatici che io abbia mai conosciuto) che finora non aveva aperto bocca, ma ad onor del vero aveva parlato eccome con i suoi coinvolgenti e potenti arpeggi, prende la parola e tralasciando l’infinita diatriba riguardante il sesso degli arancini, celebra la cipollina catanese che sarà l’inattesa protagonista di Camerieri.
Dopo Di Vino, Niente In Cambio (con annessa riflessione sull’esperienza che stanno vivendo Giovanni e Ivan, ovvero quella di avere un figlio) e Vorrei (con la quale si perde definitivamente la voce) i Marta abbandonano la scena, ma al classico “fuori fuori!” del pubblico, i 3 siciliani si ripresentano sul palco con un encore da emozioni forti: La Spesa e Coincidenze (cantate all’unisono con l’intero Qubba) mettono non uno, ma tre punti esclamativi alla serata. Tre quanti i componenti di questo straordinario gruppo che dopo due anni dall’ultimo album e dall’ultima apparizione in Sicilia continuano la loro ricerca musicale fuori dagli schemi canonici riscuotendo sempre maggior successo. Merito anche di live come questo, in cui alla fine ti ritrovi col cuore pieno di gioia ma allo stesso tempo un enorme vuoto che non ti concede altro che sperare di assistere presto ad un altro concerto del genere.