A Catania, obbligava degli studenti a consegnargli del denaro, fingendosi boss mafioso.
Sono avvenute così le due rapine poste a segno da Francesco Franceschini, a Novembre 2014 e a Maggio 2015. Attraverso lo stratagemma delle minacce e dell’appartenenza ad un clan malavitoso, il pregiudicato era riuscito ad ottenere un facile guadagno: dopo aver preso di mira dei giovani studenti ed averli seguiti, li costringeva a farsi consegnare del denaro.
Il clima di intimidazione, che la vantata appartenenza ad un clan mafioso suscitava, gli ha così permesso di guadagnare dai 180 ai 200 euro dal primo raggiro e dai 60 ai 250 dal secondo. Ed è solo grazie alle denunce degli studenti, che le indagini hanno condotto i poliziotti dritti verso la cella di Franceschini, peraltro già detenuto.
Sebbene la prima denuncia non abbia fornito grossi dettagli sulle fattezze fisiche del “finto boss”, con la seconda, sporta dagli studenti rapinati lo scorso maggio, si è riusciti ad avere l’identikit che poi ha incastrato Franceschino: uomo di circa 44 anni, capelli scuri, denti storti ed orecchie a sventola. L’uomo è stato riconosciuto in foto dai denuncianti, e cosi’ il GIP di Catania ha emesso un’ ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti .
Diciamo che per ora Franceschino, dovrà svestire i panni del boss, per indossare solo quelli del detenuto…