Un altro nome figura tra le eccellenze del nostro Ateneo: Antonino Landro.
Classe ’89 e laureato in Giurisprudenza, presso il Dipartimento di Giurisprudenza di Catania, il suo nome è tra quelli dei vincitori del premio MyLLENNIUM Award 2015.
Premiato a Roma, lo scorso 8 luglio, presso il Chiostro Bramante, Antonino ha portato alto il nome del nostro Ateneo di fronte agli altri finalisti e alle autorità istituzionali, accademiche e diplomatiche. Antonino è uno dei Millennials, definiti anche la Generazione Y, cioè dei ragazzi che, cogliendo l’occasione del premio, sono scesi in campo con i propri progetti, facendo di questi il motore per nuove idee innovative.
A LiveUnict Antonino racconta la sua esperienza e l’idea, vincente, che lo ha portato da Catania a Roma.
1. Cos’è il MyLLENNIUM Award?
Il MyLLENNIUM Award è un premio istituito in memoria dell’imprenditore Raffaele Barletta, fondatore dell’omonimo gruppo di costruzioni, che ha costruito interi quartieri nel centro Italia, in particolare nella città di Latina. Obiettivo del premio è quello di valorizzare le eccellenze Under 30. Il Premio è uno strumento con cui l’imprenditoria italiana investe sulla futura classe dirigente con un’azione concreta rivolta a settori diversi. Infatti, ci sono ben 5 sezioni del premio, la sezione MyJob finalizzata alll’avvio lavorativo con stage e master, la sezione MyCity finalizzata alla valorizzazione di architetti al fine della riqualificazione di spazi urbani, la Sezione MyStartup per la valorizzazione di idee imprenditoriali, la sezione MyReportage finalizzata alla realizzazione di un reportage giornalistico sulle eccellenze italiane. Infine, la sezione MyBook con la quale i giovani italiani si sono cimentati nella scrittura di un saggio su tre macro temi: Lavoro – Economia – Europa. I finalisti e, ovviamente, i vincitori sono stati decisi dai comitati tecnici scientifici di ogni singola sezione del premio. Il Comitato Tecnico Scientifico per la sezione MyBook è formato da: Matteo Giuliano Caroli (Professore ordinario di gestione delle imprese internazionali e Direttore del Centro di ricerche internazionali sull’innovazione sociale, LUISS Guido Carlì), Giuseppe Coppola (Notaio), Michel Martone (Professore ordinario di Diritto del lavoro Università degli Studi di Teramo), Lucia Serena Rossi (Professore ordinario di Diritto dell’Unione Europea Università degli Studi di Bologna), Francesco Tufarelli (Direttore Generale Presidenza del Consiglio dei Ministri e Direttore Scientifico del Myllennium Award 2015). Mentre il comitato d’Onore è formato da autorità istituzionali ed imprenditoriali.
2. Quando hai deciso di partecipare e perché?
Ho deciso di partecipare nel mese di aprile 2015 tramite l’avviso sul sito istituzionale dell’Università di Catania per due motivi fondamentali: il primo perché per la prima volta nel nostro Paese vi è un contest non dedicato a ballerini e cantanti, ma finalizzato alla valorizzazione delle proprie idee culturali, valoriali, lavorative e imprenditoriali. In secondo luogo, ho deciso di partecipare perché credo che il lavoro sia l’unico vero strumento che permette la dignità dell’uomo. Sono un appassionato di Diritto del Lavoro, la mia tesi di laurea è in Diritto del Lavoro. Credo nel lavoro come unico vero strumento sociale, in cui l’uomo può dimostrare le proprie capacità.
3. Sei arrivato primo nella sezione My Book – Lavoro, potresti parlarci della tua idea e del modo in cui è stata sviluppata?
Ho scritto un saggio intitolato “Gli Incentivi all’occupazione per gli over 50: dagli esoneri contributivi al contratto di apprendistato per la ricollocazione per i lavoratori in mobilità”. Questa è la domanda più interessante dell’intervista perché è centrale rispetto alla questione. Innanzitutto ho deciso di parlare di questo tema per una ragione fondamentale: Innanzitutto perché non dobbiamo mai dimenticare da dove proveniamo e perché troppo spesso la politica di oggi fa finta di pensare ai giovani che non hanno lavoro ma si dimentica sempre di persone che hanno più di cinquanta anni di età che perdono il lavoro e che hanno le difficoltà maggiori di ricollocazione nel mercato del lavoro. Ho cercato di analizzare tutti gli strumenti che le imprese hanno per essere incentivate ad assumere questi lavoratori che hanno maggiori difficoltà di ritrovare lavoro, ma che sono troppo giovani per andare in pensione, ma troppo vecchi per ricollocarsi. La tendenza moderna è alla deregolazione del mercato del lavoro, togliere diritti. Ho cercato di dimostrare che la via non è solo questa, ma quella di creare competenze e formazione continua. Anche da adulti, il contratto di apprendistato è questo, le imprese si creano da sole le competenze di cui hanno bisogno. Con alcuni vantaggi in termini di costi. Il saggio sarà pubblicato a breve in un’opera collettanea da Gangemi Editore.
4. Al centro del Premio la “Generazione Y”. Conoscere gli altri concorrenti ed entrare in contatto con loro idee, sicuramente, è stato motivo di crescita. Cosa pensi di questa generazione?
La generazione Y, la nostra generazione è la prima generazione della storia che vede peggiorare le condizioni di vita rispetto a quelle dei propri padri. Infatti le incertezze socio – economiche di ognuno di noi sono enormi. Ma io credo, nelle difficoltà quotidiane di ognuno di noi, tutto questo deve essere uno stimolo a fare sempre meglio.
5. Mettersi in gioco con i propri progetti e vincere è una grande soddisfazione. Cosa ti ha lasciato questa esperienza?
Questa esperienza mi ha lasciato che qualche week-end dedicato a scrivere e non a uscire e divertirsi può servire a qualcosa e a regalarti qualche piccola soddisfazione.