L’emendamento era stata approvato il 2 luglio in Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio e aveva scatenato non poche polemiche. Secondo la nuova legge, per poter accedere ai concorsi pubblici sarebbero stati valutati il voto di laurea e anche l’ateneo di provenienza.
L’idea iniziale era forse quella di evitare che uno studente, appartenente ad un’università molto rigida nel dare i voti, dovesse essere penalizzato per il voto di laurea conseguito. Ma l’emendamento avrebbe inevitabilmente portato a distinguere gli atenei italiani in università di serie A e università di serie B.
Dopo diverse polemiche, il governo si è detto pronto a ritrattare la propria posizione. “C’è la massima apertura a fare modifiche in modo condiviso o anche a cancellare”, aveva assicurato la ministra della Pubblica Amministrazione Marianna Madia. Pare che l’emendamento sarà ritirato e l’ateneo di appartenenza non dovrà più essere considerato un requisito fondamentale per accedere ai concorsi pubblici.
Finalmente online l’annuale report di monitoraggio, diretto da Arpa Sicilia, sul consumo di suolo pubblico…
Si è conclusa ieri l’installazione di nove nuovi dispositivi di videosorveglianza nel VI Municipio di…
La manovra economica approvata dalla commissione della Camera porta con sé numerosi cambiamenti che vanno…
Legambiente, Lipu e Wwf Italia hanno presentato ricorso al Tar Lazio contro il parere favorevole…
Anche quest’anno, il Natale 2024 si preannuncia come un periodo di spese in aumento, con…
Meteo Sicilia: Il fine settimana in Sicilia si prospetta caratterizzato da un’alternanza di condizioni atmosferiche,…
Questo sito utilizza cookie tecnici e cookie di profilazione di terze parti per la gestione pubblicitaria. Puoi esprimere le tue preferenze sui singoli programmi pubblicitari cliccando su "maggiori informazioni". Scorrendo questa pagina o cliccando in qualunque suo elemento, acconsenti all'uso dei cookie.
Privacy Policy