Categorie: Scuola

Lezioni di legalità al Liceo scientifico Principe Umberto di Catania

Il Comitato Antimafia Livatino Saetta continua in suo viaggio nelle scuole per ricordare i magistrati Rosario Livatino e Antonino Saetta, e l’eroina della carità Antonietta Labisi

 “La libertà non è star sopra un albero, non è neanche il volo di un moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione”, cantava Giorgio Gaber nel brano “La libertà”, che la prof.ssa Maria Caramagno, vice preside del Liceo scientifico Principe Umberto di Catania, suggerisce di ascoltare ai suoi studenti durante l’incontro sulla legalità organizzato dal Comitato Antimafia Livatino Saetta.

È l’ultimo appuntamento quello del Principe Umberto, tappa conclusiva di un tour che dall’inizio dell’anno scolastico ha toccato quasi tutti gli istituti superiori del capoluogo etneo ed alcuni anche della provincia, incontrando oltre ottomila ragazzi, con l’obiettivo di sensibilizzare i più giovani alla cultura della legalità e del rispetto per le regole.

Nell’aula magna del liceo tanti i ragazzi attenti ad ascoltare la lezione di legalità tenuta dal presidente del Comitato prof. Attilio Cavallaro e dai relatori, il presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” avv. Corrado Labisi, il presidente dell’Associazione antiracket “Asia” dott. Salvo Campo, il Commissario della Polizia di Stato dott. Carmelo Cavallaro, la prof.ssa Rosaria Livatino, cugina del magistrato Rosario Livatino, l’ing. Ugo Tomaselli del Quotidiano La Sicilia.

“La mafia si nutre di ignoranza – spiega il presidente Attilio Cavallaro – è per questo che bisogna partire dalle scuole, come fece negli anni Sessanta la prof.ssa Antonietta Labisi, che vogliamo ricordare insieme con i grandi magistrati Rosario Livatino, il giudice ragazzino ucciso a soli 38 anni in un agguato mafioso mentre si recava in tribunale; Antonino Saetta, candidato a presiedere il processo d’appello alla cupola mafiosa, e ucciso insieme al figlio Stefano; Gaetano Costa, assassinato mentre sfogliava dei libri su una bancarella, a due passi da casa sua, freddato da tre colpi di pistola sparati da due killer in moto. E soprattutto Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, uccisi ventitre anni fa, nelle stragi di Capaci e Via D’Amelio”.

Eroina della carità e antesignana della lotta alla mafia negli anni Sessanta, Antonietta Labisi, fondatrice dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” portò assistenza ai piccoli e agli anziani nel quartiere di San Cristoforo, dove operava. Una figura carismatica quella della prof.ssa Labisi per la quale il Comitato Antimafia Livatino Saetta ha consegnato all’arcivescovo di Catania la richiesta per avviare un processo di beatificazione.

A portare avanti il suo progetto di solidarietà il figlio avv. Corrado Labisi, presidente dell’Istituto Medico Psicopedagogico “Lucia Mangano” di Sant’Agata Li Battiati, struttura d’eccellenza, accreditata presso il Parlamento Europeo (Registro Trasparenza n. 054846014854-49 con sede in Rue Fernand Neuray n. 68 – 1050 Bruxelles).

“La mafia più pericolosa – interviene l’avv. Labisi – è quella che siede nei posti di potere. Non voglio fare antipolitica, ma dire la verità. Democrazia è partecipazione, e per partecipare è necessario avere una coscienza.

Il primo dovere che abbiamo verso noi stessi – continua – è l’onestà. Non possiamo cambiare di certo le sorti della società con questi incontri, ma possiamo collaborare per avere una società migliore”.

A prendere la parola poi il presidente dell’Associazione “Asia” Salvo Campo, da anni impegnato nella lotta al racket delle estorsioni, non solo attraverso la solidarietà, ma anche e soprattutto partecipando al dramma di chi finisce nella morsa del pizzo. “La mafia deve ripulire il denaro sporco che deriva dallo spaccio di stupefacenti – spiega – e perciò prende di mira le aziende”. Come per esempio ha fatto con quella di Andrea Tomasich, imprenditore nel settore alimentare stritolato, come tanti, dagli uomini del pizzo, presente anche lui con la sua testimonianza di coraggio e denuncia.

Gli interventi del Commissario della Polizia di Stato Carmelo Cavallaro, della prof.ssa Rosaria Livatino e del vice presidente del Comitato, Ugo Tomaselli, hanno portato a termine la lezione di legalità, coinvolgendo gli studenti che hanno partecipato proponendo interessanti spunti e argomentazioni. La consegna del Premio Livatino alla vice preside prof.ssa Caramagno da parte dell’avv. Corrado Labisi ha poi suggellato la giornata.

Redazione

Articoli scritti dalla Redazione.

Pubblicato da
Redazione

Articoli recenti

Natale a Catania, modifiche alla viabilità: le date e le vie

In vista delle imminenti festività natalizie, l’Amministrazione comunale ha disposto nuovi interventi temporanei sulla viabilità…

6 Dicembre 2025

Concorso Ospedale Garibaldi Catania, assunzione 40 infermieri: ultimi giorni per la domanda

Concorso Ospedale Garibaldi: l'ospedale Garibaldi di Catania ha recentemente indetto un concorso volto all'assunzione per…

6 Dicembre 2025

Scuola, infortuni studenti: aumentano del 4,7% rispetto al 2024

Le denunce di infortunio tra gli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro…

6 Dicembre 2025

Indennità di disoccupazione agricola, in cosa consiste e a chi spetta

Indennità di disoccupazione: l’indennità di disoccupazione agricola, conosciuta anche come Cassa Integrazione Speciale Operai Agricoli…

6 Dicembre 2025

Meteo Sicilia, cieli nuvolosi per l’Immacolata: le previsioni

Meteo Sicilia: arriva la prima L’Immacolata Concezione arriva quest’anno di lunedì, offrendo un lungo ponte…

6 Dicembre 2025

Ponte dell’Immacolata, spostamenti in aumento: arterie di Catania a rischio

In vista del Ponte dell’Immacolata, sulla rete Anas siciliana si prevede un aumento dei flussi…

6 Dicembre 2025