C’è chi lo ha definito un fulmine a ciel sereno, altri invece se l’aspettavano. Ennesimo terremoto tra i corridoi della facoltà più ambita dell’Ateneo catanese: Medicina.
Sì perché una decina di matricole – regolarmente ammesse dopo il test di ammissione – avrebbe fatto ricorso volto all’espulsione dei colleghi immatricolati dopo aver vinto il ricorso. ”
I miei assistiti non hanno rubato niente a nessuno, ci siamo semplicemente appellati ad una procedura illegittima – spiega il legale Francesco Leone, avvocato che per mesi ha seguito l’iter giuridico dei 350 aspiranti studenti in Medicina, che si erano rivolti al Tar del Lazio vincendo e ottenendo un banco nella facoltà desiderata – vorremmo semplicemente un po’ di serenità”. Cosa è successo.
Lo scorso maggio è stato notificato un ricorso voluto da una decina di studenti regolarmente ammessi dopo il test, dal documento si è appreso che i giovani vorrebbero che l’Università di Catania annullasse la sentenza, espellendo gli studenti “extra” ovvero quelli immatricolati in sovrannumero successivamente. Il motivo sarebbe dettato da una presunta didattica compromessa dal sovranNumero e da spazi non idonei a classi particolarmente numerose. “Tengo periodicamente in visione i libretti dei miei assistiti e le loro carriere sono eccellenti – prosegue il legale – eppure vivrebbero gli stessi disagi lamentati dai colleghi. Reputiamo dunque questo ricorso immotivato e triste.
Gratuitamente il mio studio darà supporto a questi giovani, faremo opposizione al ricorso mosso contro di loro, chiedendone l’immediato rigetto”.