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UNICT – Alberto S. Incarbone e Amelia Cartia vincitori del Premio Escher 2015

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Ieri, alle ore 18.00, al Palazzo Platamone (in via Vittorio Emanuele) sono stati annunciati i vincitori del Premio Escher. Quest’anno il tema è stato “Racconta il presente immaginando il futuro”.

Il premio (articolato nelle sezioni reportage e video-giornalismo) è stato un omaggio alla figura del giornalista scomparso nel 2009, tenendo vivo il ricordo della sua pionieristica capacità d’innovazione, manifestata anche attraverso l’attività di docenza all’Università di Catania e la promozione dei media universitari.

Ed oggi pomeriggio, nella sala convegni del Palazzo Platamone (Palazzo della Cultura, via Vittorio Emanuele), si è tenuta la cerimonia di premiazione dei vincitori alla presenza del sindaco di Catania, Enzo Bianco, del rettore dell’Università di Catania, Giacomo Pignataro, del segretario regionale dell’Assostampa, Alberto Cicero, e del consigliere nazionale della Fnsi, Luigi Ronsisvalle, del rappresentante dell’Ordine dei giornalisti di Sicilia, Eleonora Cosentino, del Ceo della Cogip, Mimmo Costanzo, e dei componenti della commissione giudicatrice del premio Escher composta dalle giornaliste Flaminia Belfiore e Rosamaria Di Natale e dal docente del dipartimento di Scienze umanistiche di Catania, Rosario Castelli. Presenti anche gli assessori comunali Orazio Licandro e Valentina Scialfa.

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Nella categoria Video-giornalismo si è imposto l’acese Alberto Salvatore Incarbone, studente di Lettere moderne e collaboratore della rivista online “L’Urlo”, con il contributo dal titolo “Campo San Teodoro”. “L’elaborato proposto dimostra qualità tecnica professionale, espressa attraverso le riprese, il montaggio, la scelta delle inquadrature e del sonoro, ma soprattutto attraverso la scelta delle voci, che non lasciano spazio a retorica. L’ottica dell’autore punta sull’innovazione “semplice”, che in un territorio come Librino, quartiere difficile e complesso della città di Catania, è fatta di buone prassi realizzate da volontari e residenti, tra sport, cultura e natura. In sottofondo, traspare il sogno che Librino possa un giorno diventare come una piccola Irlanda…” si legge sulla motivazione elaborata dalla commissione.

Nella categoria Reportage, invece, la vittoria è andata alla ragusana Amelia Cartia, laureata in Filosofia all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e redattrice del quotidiano La Sicilia e del settimanale Vivere, con il contributo intitolato “Ragusa: Obiettivo ZeroWaste” che la commissione ha definito “un vero reportage sull’innovazione locale scritto con competenza e scioltezza e corredato da materiale fotografico. Centrale la scelta di alcuni temi come la priorità ambientale, l’approccio tecnologico, e la voglia di intraprendere sul territorio. La descrizione di una nuova applicazione coincide con il racconto di una scommessa e con la voglia di trovare nuove soluzioni a misura di cittadinanza”.

Al secondo posto Debora Borgese con “Protonterapia – La svolta epocale per la cura dei tumori”, per il quale la commissione ha espresso una particolare menzione, sottolineando che “l’elaborato accende i riflettori su una ricerca sperimentale, tutta catanese, che punta alla cura oncologica e che potrebbe trasformare Catania in un centro d’eccellenza capace di attrarre pazienti da altre regioni italiane. Lo stile è quello del buon giornalismo scientifico che, inoltre, individua il rischio, molto concreto, della perdita dei fondi nonostante l’impronta fortemente innovativa del progetto”.

Sul gradino più basso del podio la coppia composta da Luisa Santangelo e Roberto Sammito con  “Catania-Ragusa, l’innovazione viene dall’auto: BlaBlaCar batte Trenitalia un’ora contro quattro”. “Il reportage multimediale punta l’attenzione sulla fruizione territoriale della piattaforma internazionale BlaBlaCar, evidenziando come il trasporto ferroviario locale appaia, anche al confronto del noto servizio di ride sharing, lento e poco competitivo” si legge sulla motivazione.

“Questo premio, nato e progettato già da diverso tempo, rappresenta un sogno per tutta la famiglia di Enrico e sarebbe piaciuto ad Enrico stesso, ai figli Marco e Giulia, e per questo ringrazio l’Università ed il Comune” ha spiegato Flaminia Belfiore, moglie del giornalista, alla presenza della madre di Enrico, Anna Escher Di Stefano e di altri familiari.

unnamedA ricordare Enrico anche il sindaco Bianco, il quale ha espresso “apprezzamento e gioia per l’iniziativa dedicata ad un grande protagonista di Catania, sempre discreto, curioso delle nuove frontiere del giornalismo e precursore della comunicazione web”.

Un giornalista e docente che anche “all’Università, nonostante i pochi anni di insegnamento di Enrico, ha lasciato un segno indelebile con la fondazione di Step1, per la concretezza e per l’innovazione trasmessa ai suoi studenti, ma anche e soprattutto perché ha diffuso dei saperi che erano ai margini dei nostri insegnamentiha aggiunto il rettore Pignataromotivi per cui il nostro Ateneo ha un debito nei suoi confronti”. Ed, infine, l’intervento di Ronsisvalle, collega e amico di Escher, di cui ricorda “l’estrema professionalità anche nei momenti difficili” e l’invito ai “futuri colleghi di avere grande rispetto della persona perché la penna può uccidere più di un’arma”.

In tutto sono stati 22 gli elaborati in gara presentati da studenti under 35 finalizzati a raccontare la storia di una scommessa, di un progetto che sta per nascere in grado di cambiare e innovare il nostro territorio. I vincitori si sono aggiudicati la possibilità di svolgere un tirocinio trimestrale in una redazione giornalistica retribuito con 500 euro mensili.