Le bellezze del mondo greco che la Sicilia ha custodito nel tempo sembrano crescere sempre più. L’ultimo ritrovamento risale agli ultimi giorni ed è il frutto di una campagna di scavi iniziata nel 2014 nell’area della Reitana, nei pressi di Aci Catena (CT). Gli scavi sono il frutto della collaborazione tra l’Universita di Catania e la Soprintendenza, rispettivamente nelle persone del prof. Edoardo Tortorici (docente di Tipografia antica) e della dottoressa Maria Teresa Magro.
Gli scavi hanno riportato alla luce oggetti, perlopiù di natura greca, di grande valore e databili tra il 500 e il 300 a.C. Tra questi vi sono vasellami, anfore, monete e reperti bronzei.
Grande l’interesse mostrato per il ritrovamento di una testina di Artemide, dea della caccia e dei campi, riconosciuta grazie alla capigliatura. La raffigurazione di Artemide potrebbe essere legata alla venerazione della dea nella città di Siracusa e dunque al culto acquatico, quest’ultimo testimoniato dal ritrovamento di utensili legati ad attività fluviali e dalla presenza di rocce erose. Il ritrovamento della testina di Artemide sembra essere quasi un “invito” a ritrovare il santuario dedicato al culto acquatico della dea.