Se pensate che la tesi di laurea sia stata la vostra più grande fatica da scrivere, aspettate di redigere un curriculum vitae. E già, non è così semplice come si crede. Scrivere un curriculum richiede tempo, pazienza e spesso anche creatività. Tutti noi conosciamo i formati : CV europeo ed Europass, lanciati dall’Unione Europea per standardizzare il CV a livello europeo, li reputiamo professionali e indispensabili per far colpo sul selezionatore ma non sempre è così. Oggi giorno il mercato del lavoro è in continua evoluzione e anche l’area HR, che si occupa di selezionare i candidati, lo è; tant’è che i cv in formato europeo ed europass per quanto accettati dalle aziende e talvolta espressamente richiesti, vengono considerati sempre più “out”.
IL MODELLO EUROPASS
Per chi si occupa di curriculum, in particolare imprese e società di gestione del personale, il modello Europass è troppo lungo. In una selezione capita di frequente di esaminare decine di curricula. Se i candidati utilizzano un formato di 3-4 pagine allora il tempo richiesto per l’esame dei curricula (e il costo dell’operazione) aumenta a dismisura. Per questo motivo imprese e società di gestione del personale preferiscono (e richiedono) formati che permettono di condensare tutte le informazioni in una sola pagina. In un mercato del lavoro che stenta ad uscire dalla crisi, in cui per ogni posizione libera le candidature arrivano a centinaia, la soluzione per tentare almeno di superare la prima fase e giungere a un colloquio frontale, è colpire.
COME SCRIVERE UN CURRICULUM VITAE
Dopo aver letto decine di articoli e dibattiti a riguardo, il consiglio è avere un CV compattato in una pagina possibilmente e perché no, accompagnarlo da un curriculum infografico (che rappresenta le vostre esperienze attraverso un grafico) in modo da colpire subito i selezionatori. Sebbene un modello di CV standard da seguire riconosciuto a livello europeo non esiste, considerate che in molti paesi europei l’Europass non è usato, in Italia molte aziende ancora lo richiedono. La veste e la struttura di un curriculum vanno valutate di volta in volta, in base al soggetto a cui lo sottoponiamo, si può usare anche la struttura dell’Europass tenendo presente 4 punti: lunghezza, personalizzazione, chiarezza e leggibilità ciò vi permetterà di mettere in luce quelle che sono le esperienze attinenti alla posizione per cui si concorre, quali sono le vostre competenze e skills, e anche i vostri interessi.
ELEVATOR PITCH
Infine, se avete colpito con il vostro curriculum non potete mollare davanti al colloquio. Ecco un importante suggerimento, utilissimo per gestire in modo fruttuoso l’ incontro: il cosiddetto “elevator pitch” , la promozione in pochissimo tempo, cioè come quello di un viaggio in ascensore. Ipotizziamo di incontrare casualmente il nostro datore di lavoro ideale e di dover sfruttare il poco tempo del viaggio in ascensore per convincerlo ad assumerci. L’elevator pitch dura al massimo cinque minuti e necessita buona pratica, magari allo specchio. Alcune buone regole da seguire: usare un linguaggio chiaro, con terminologia tecnica solo se effettivamente necessaria e se nota dall’interlocutore;. concisione e concentrazione sulle proprie competenze e sul perché possiamo essere perfetti per il posto di lavoro offerto; mai dare troppe informazioni, si può sembrare dispersivi; far percepire di poter essere la soluzione all’eventuale problema aziendale; quindi, fare esempi di problem solving passati in esperienze pregresse; l’intero elevator pitch deve comunicare lo stesso messaggio di base (sono un bravissimo avvocato perché…). E’ proprio il caso di dire che non si finisce mai d’imparare.