Dopo l’ammissione di 219 ricorsisti alla facoltà di Medicina di Catania, il Tar dà una risposta positiva anche a uno studente di Psicologia.
L’accettazione del ricorso, motiva il Tar, scaturisce dal fatto che “il numero chiuso costituisce un’eccezione alle modalità ordinarie di accesso all’Università e non può essere istituito al di fuori delle ipotesi espressamente previste dalla legge”. Un sistema “illegittimo” che ha prodotto, come afferma Giuseppe Campisi, notevoli guadagni per l’Ateneo dal momento che ogni prova d’accesso ha il costo di 40 euro e gli studenti sono “costretti” a sottoporsi a più test.
L’Ateneo è stato condannato ad ammettere con riserva il ricorrente e a pagare 700 euro di spese. I giudici del Tar Lazio sottolineano la “violazione e falsa applicazione della legge”, mentre l’Udu ribadisce che “al di fuori dei soli corsi di Medicina, Odontoriatria e Protesi Dentaria e Veterinaria il numero chiuso è completamente illegittimo”.
Giuseppe Campisi, coordinatore Udu Catania, afferma: «E’ una vittoria che attendevamo da tempo visto che da quando tutti i corsi di laurea triennali e magistrali sono a numero chiuso, il nostro ateneo ha perso diverse migliaia di immatricolati, che preferiscono iscriversi in altre università in cui i corsi sono ancora ad accesso libero».
Il coordinatore Udu Catania si augura che “questo sia il primo passo per ripristinare il libero accesso a tutti i corsi di laurea”.