Gasparri anima ancora una volta il mondo di twitter con una riflessione infelice sulle due ragazze rapite in Siria, alludendo alle ultime rivelazioni sul caso.
Ormai è ben noto che il senatore utilizzi twitter senza ponderare bene, come se scrivesse qualsiasi pensiero senza il filtro della ragione. A tal proposito mi sento di citare Selvaggia Lucarelli che, parlando proprio di “famosi e social network”, ha affermato che non è roba per loro, soprattutto per i più attempati. Vorrebbero giocare ancora a fare gli adolescenti, ma con con le loro uscite fuori luogo non fanno altro che peggiorare la situazione.
E non è la prima volta che Gasparri apre la valvola di sfogo social per inveire contro qualcuno, puntando i riflettori su se stesso. Ad accendere la miccia stavolta è stato un suo commento non molto gradito sulla liberazione delle due ragazze Vanessa e Greta, le ragazze rapite in Siria dal gruppo jihadista:
Parole dure, scaturite dalle ultime polemiche sulla presunta amicizia delle ragazze con il gruppo siriano. Secondo Il Fatto Quotidiano, ci sono delle intercettazioni telefoniche assai scomode e imbarazzanti. Telefonate da cui emerge con chiarezza come le due ragazzine non ambissero al ruolo di crocerossine neutrali, ma piuttosto a quello di militanti schierate e convinte. Qualunque sia la verità su questo caso, il senatore non ha avuto molto tatto, tanto da essere stato creato un hashtag #GasparriFuoriDaTwitter. Polemiche che si sommano a quelle dei mesi scorsi. Ricordiamo il famoso tweet dopo la partita della nazionale Italia-Inghilterra in cui Gasparri, festeggiando a modo suo, insulta gli avversari: “Fa piacere mandare a fare… gli inglesi, boriosi e coglioni”. E ancora come non ricordare quando a Obama disse “go home”, o all’ex ministro dell’Economia Fabrizio Saccomanni twittò “perché non te ne vai. Sei al di sotto di un livello minimo di capacità”. E, ancora, Giulia Innocenzi, Roberto Formigoni, Luisella Costamagna. Gasparri ne ha per tutti. Solo che non si tratta di uno qualunque, ma del vicepresidente del Senato. Se ne occupa Repubblica, che intervistando il senatore, ha ricevuto delle risposte molto secche:
Ci sono indagini in corso. E parliamo di due giovani donne. Lei è vicepresidente del Senato, magari poteva fare qualche verifica prima di intervenire.
“Mica parlo con i magistrati io. Cos’è questo tono inquisitorio? Il mio ruolo non mi impedisce di fare domande. E le faccio. Anche se questo non piace a Repubblica “.
Anche se lei in passato è stato vittima di giudizi e attacchi che poi si sono rivelati falsi: dovrebbe capire…
“Capisco che c’è un clima di censura. Non ho detto nulla, ho solo chiesto. E non c’è nulla di male. Se quel sito diceva falsità, qualcuno dovrà pagare. E stia attenta a non scriverle anche lei delle falsità”.
Ci si lamenta della poca interazione dei politici italiani con il resto dei loro concittadini, ma dopo la loro scoperta dei social media, il concetto di “interazione” si è un tantino allargato. Bisognerebbe ricordare loro che non possono utilizzarli come strumento di sfogo, come se si trovassero a parlare in un pub con i gli amici. Probabilmente la semplicità del loro utilizzo e la rapidità gli impedisce di riflettere. Gasparri in questo caso non crede di aver sbagliato, rimarcando il suo pensiero e non pentendosi di ciò che ha scritto. Nel frattempo gli #haters attendono impazienti la prossima mossa sbagliata.
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