Si è tenuto ieri mattina il battesimo ufficiale della nuova fucina di talenti dell’Università di Catania, il Contamination Lab, una struttura che offrirà a 30 studenti scelti tra tutto l’ateneo, la possibilità di un percorso di formazione per sviluppare idee innovative.
Ha aperto la presentazione il rettore prof. Giacomo Pignataro, il quale ha espresso viva soddisfazione perché il progetto è uno dei pochi finanziati dal Ministero, il solo del Sud ed inoltre ha definito la contaminazione come elemento decisivo per una maggiore formazione e conoscenza, ritenendo che questa possa essere un’opportunità ed una scommessa per il futuro dei giovani. Ha proseguito il prof. Vincenzo Catania, responsabile del laboratorio, il quale ha spiegato che questo progetto aumenterà la capacità degli studenti di dare libero spazio alle idee, alla creatività e al lavoro di gruppo stando a stretto contatto con le imprese.
Per il Comune di Catania era presente l’assessore all’urbanistica Salvo Di Salvo, che ha portato il saluto del sindaco Enzo Bianco ed ha auspicato che questo laboratorio possa essere simile all’Etna Valley e che la collaborazione tra Comune, Università ed imprese possa giovare al territorio.
Per capire meglio il C-Lab e cosa offrirà agli studenti i professori Daniela Giordano e Marco Galvagno hanno illustrato tutti i dettagli.
Il laboratorio avrà come sede principale il palazzo di Sangiuliano e servirà a formare gli studenti in determinati settori, quali: problem solving, lavoro di gruppo, adattabilità, creatività, gestione del tempo, affiancati da docenti, tutor e coach col supporto delle aziende partner. Avrà durata di 6 mesi e potranno partecipare tutti gli studenti iscritti ad un corso di laurea magistrale (o specialistica) o agli ultimi due anni di un corso di laurea a ciclo unico o ad un corso di dottorato, inviando la domanda online sul sito www.iscrizione.clab.unict.it entro il 5 novembre 2014.
La partenza del C-Lab sarà prevista per fine novembre ed avrà due livelli, base e specializzazione, e alla fine potrebbe riconoscere allo studente fino a 30 CFU, che andrebbero ad integrare il percorso di studio.
Successivamente ci sono stati gli interventi dei rappresentanti delle aziende partner che hanno espresso la loro soddisfazione per la partecipazione al laboratorio scommettendo fortemente su di esso.
Francesco Caizzone, di ST Microelectronics, ha ricordato come l’innovazione è fondamentale , specie nel settore che lo riguarda. Gabriele Elia, responsabile Open Innovative Research Telecom Italia ha ricordato che il mondo richiede competenze diverse ma che sappiano collaborare all’interno di gruppo per crescere.
Giuseppe Galizia, direttore Pfizer Catania, spera che si possa andare oltre al metodo didattico classico, ricco di nozioni e che possa essere un’alternativa per innovare le competenze degli studenti.
Salvatore Raffa, presidente distretto Etna Valley, spera che il laboratorio serva a far crescere ed innovare il territorio.
Antonio Perdichizzi, presidente Giovani Confindustria, si augura che il laboratorio darà spazio a nuove idee e che queste possano servire a creare nuove imprese e quindi posti di lavoro.
Infine ha concluso Rosario Sapienza, dell’Impact Hub di Siracusa, dicendo che è importante il territorio dove avviene la contaminazione e il co-working per crescere tutti.