
Depositato dunque l’atto di denunzia nei confronti del rettore, presso la segreteria della procura della Repubblica, l’ex direttore ha ribadito che “Tale atto si è reso necessario in quanto il direttore generale pro tempore, nell’esercizio delle funzioni di pubblico ufficiale, ha l’obbligo di rassegnare all’attenzione dell’ autorità giudiziaria i fatti di reato di cui ha avuto conoscenza nell’esercizio o a causa delle sue funzioni“.
“In considerazione di tale obbligo – continua Lucio Maggio – ma anche perché i fatti gravemente ed inutilmente persecutori e lesivi della mia dignità di uomo e di Pubblico Ufficiale, descritti dagli organi di stampa, hanno determinato un grave stato di ansia ed un evidente turbamento emotivo, ho deciso di affidare al Procuratore della Repubblica il compito di valutare la legittimità di tali condotte. Certo che fin dal suo insediamento, Lucio Maggio ha operato con spirito di collaborazione con tutti gli Organi di governo dell’Ateneo, nel rispetto delle sue prerogative e delle sue funzioni, coerentemente e responsabilmente in conformità allo statuto dell’Ateneo, avendo come unico obiettivo l’efficacia e la trasparenza della pubblica amministrazione“.
Intanto è attesa per oggi la revoca ufficiale dal suo incarico, dopo la convocazione del Consiglio d’Amministrazione d’Ateneo, tenutosi nel pomeriggio della giornata di ieri.












