Si aggiunge una terza vittima al laboratorio dei veleni della Facoltà di Farmacia di Catania: Giuseppina Pirracchio, 42 anni, deceduta lo scorso 25 Dicembre, per una patologia tumorale. Originaria di Palagonia, era ricercatrice di Farmacia presso l’Ateneo etneo, collega di Emanuele Patanè e Agata Annino.
A riferire la notizia della morte lo stesso legale di numerose parte civili, Santi Terranova, oggi in aula durante le ultime fasi del processo per disastro ambientale.
Era il 10 Gennaio scorso quando il pubblico ministero chiese ai giudici della terza sezione del Tribunale di Catania condanne dai 3 anni e 2 mesi a 4 anni di reclusione per gli otto imputati- tutte persone che hanno rivestito posizioni apicali all’interno dell’Ateneo catanese- nei presunti casi di inquinamento ambientale del laboratorio di Farmacia.
Una nuova sconfitta, una nuova vita che va via presumibilmente a causa della negligenza di chi dovrebbe tutelare l’incolumità e la sicurezza di giovani con sogni e speranze. Lo stesso legale Terranova afferma come questo sia un processo che “lascia un segno indelebile nella vita di un professionista”, e quando la già tanto triste e ingiusta vicenda si aggiunge alla richiesta di archiviazione per l’inchiesta parallela che riguarda le ipotesi di reato di omicidio colposo e lesioni colpose per i giovani deceduti, la sconfitta è ancora più grande. Terranova, comunque, non si opporrà alla richiesta di archiviazione, ma si riserverà di richiedere la riapertura delle indagini dopo la sentenza del processo che si è svolto oggi al tribunale di Catania.
Quando giovani vite vengono stroncate in questo modo, forse, nessuna giustizia sarà in grado mai di compensare completamente il vuoto lasciato e la perdita, ma sarebbe auspicabile far chiarezza sull’accaduto ricercando una verità giusta al fine di non commettere più gli stessi errori fatali, da parte di chi ha il dovere di controllare la correttezza e vigilare sul funzionamento dei laboratori, nella fattispecie, e in qualsiasi altro luogo in generale.
Si attende, dunque, l’evoluzione delle due inchieste che proseguono in parallelo, per disastro ambientale l’una e per i reati di omicidio colposo e lesioni colpose l’altra; intanto, si aggiunge un’altra vittima al fascicolo, si aggiungono rabbia, dolore e insieme forte bisogno di giustizia.