Parlando con lโautrice diย โQuello che resta; storia di Stefania Noce, il femminicidio e i diritti delle donneย nell’Italiaย di oggiโ
A quasi un mese dalla presentazione ufficiale del libro, โQuello che restaโ continua il suo percorso nel riscuotere i consensi (e le coscienze) del pubblico. Abbiamo incontrato lโautrice per approfondire una tematica tanto attuale, tragica e controversa: lโomicidio di genere.ย Altresรฌ, ilย femminicidio.
Sembrerebbe quasi un saggio sul femminicidio, con numeri, statistiche e cifre da capogiro, trattato con linguaggio giornalistico eppure anche con sensibilitร romanzesca nel narrare le storie delle vittime, anche se di romanzo non si puรฒ parlare.
A che genere letterario appartiene โQuello che restaโ?
Non รจ la prima volta che me lo chiedono e devo ammettere di non saper proprio come rispondere. Ho cercato di renderlo vario, ma, dovendo proprio dare una definizione, direi si tratti di un โINPUTโ. So che non รจ un genere letterario, ma รจ lโunica parola che lo definisce al meglio, per me. Eโ questo che ho cercato di fare: sviluppare un input che potesse far leva sulle coscienze e le responsabilitร dei lettori. โInputโ piรน che quello che รจ il libro in se, รจ quello che vorrei fosse.
Hai organizzato due presentazioni consecutive alla Feltrinelliโฆ
Si, quella del 29 maggio รจ stata per il grande pubblico, ma ce nโรจ stata una prima, il 28, specificatamente per le scuole. Eโ importantissimo sensibilizzare il pubblico piรน giovane se vogliamo davvero che lo stato delle cose cambi radicalmente. Nell’Istituto F. De Sanctis di Paternรฒ,ย alcune professoresse e studentesse hanno creato un gruppo di lettura, a mio avviso unโiniziativa molto interessante, ed hanno inserito il mio libro nel loro carnet. Eโ basilare fare educazione sentimentale fin dalle scuole primarie. Con un linguaggio adeguato, in maniera mirata, darebbe molti frutti. Peccato che non sia possibile a causa dellโassenza di fondiโฆ Eppure mi accorgo che in questo momento storico la ricettivitร รจ altissima! Ho fatto conferenze sul femminicidio anche in comunitร per ragazze in difficoltร ed ho appurato direttamente quanto le persone, donne in primis, diventino sempre piรน sensibili al tema, giorno per giorno.
Perchรฉ ora?
Perchรฉ non prima, casomai! Siamo molto in ritardo rispetto al resto dโEuropa. Quando se nโรจ parlato, se nโรจ parlato male, come di argomenti legati a ruoli sociali ben definiti, storie tragiche lontane da noi. Invece non si tratta di realtร circoscritte, ma, non mi stancherรฒ mai di ripeterlo, di un problema culturale e sociale all’ordine del giorno, presente in ogni aspetto della vita di tutti e non solo delle donne!
Da dove nasce tanta morbositร da parte del pubblico?ย Dall’albaย dei tempi, dai gladiatori, se non prima, sembra che la gente sia affascinata dal sangue, dalla cattiveria,ย dal grottesco e che, di conseguenza, i media propinino sempre piรน delitti truci per contentare questa domanda e piรน terrificanti e sanguinolenti sono, piรน la gente si appassiona. Come mai?
Vende tutto quello che รจ facile. Sesso, sangue, argomenti forti. Io non la penso come te, non credo siano le persone a richiedere unโingente quantitร di argomenti spazzatura perchรฉ cattiva per indole. Il pubblico fruisce di tutto ciรฒ che gli viene rifilato, sia esso di buona o scarsa qualitร . Invece io penso che fare informazione sia anzitutto un dovere morale, la responsabilitร di educarlo. I media sono gli unici colpevoli della spazzatura mediatica che entra nelle case degli italiani ogni giorno. Si tratta di facili scorciatoie che chi fa Informazione, chi la fa davvero, dovrebbe proprio evitare. Come scrivo nel mio libro, la cultura si sviluppa con la societร e viceversa. Porgere gli stessi argomenti in altro modo richiede uno sforzo maggiore da parte del lettore, concentrazione nella lettura e capacitร critica. La gente non ama perdere tutto questo tempo, vuole le notizie in formato facile facile da sfogliare nel tempo libero, in bagno, alla fermata del tram, tra un caffรจ e lโaltro. Credo ci sia perdita di responsabilitร da parte di entrambi, in definitiva: media e pubblico. Ricerca di sensazionalismo, incompetenza e disimpegno la fanno da padroni da ambo le parti.
Ti รจ piaciuto il libro?
Trovo catturi subito lโinteresse e faccia riflettere intensamente, tuttavia lโho trovato superficiale nella parte riguardante Stefania. Nei ringraziamenti, cโรจ unโaffermazione a supporto di ciรฒ: โDurante i numerosi incontri mi hanno raccontato tanti aspetti […] della vita di Stefania, una ragazza straordinaria. Per ragioni editoriali non mi รจ stato possibile inserirli tutti in questo libro, anche se lo avrebbero meritato.โ
Vedi, inizialmente volevo parlare pochissimo di Stefania e molto della tematica in sรฉ. Quello che volevo era scrivere un saggio competente sull’argomento, non fare sciacallaggio speculando sulle disgrazie altrui. Poi, perรฒ, sono stata rapita dalla vicenda. Tutto si รจ indirizzato verso di lei, ma non ho voluto calcare la mano. Ci sarebbero fiumi di parole da scrivere su Stefania Noce, sulla sua persona. Ma non era la sede opportuna per raccontare la sua storia privata. Raccontare queste storie รจ stato super delicato, un dolore che posso solo immaginare, anche se mi ci sono calata dentro. Lโepilogo di Stefania, poi, รจ incredibilmente tragico con lโaggiunta di una crudeltร assurda. Intervenire in casi come questo, ti assicuro, non รจ affatto facile. Questo รจ un libro dichiaratamente femminista, ma non per โaddetti ai lavoriโ o specialisti di sorta. Ho dato un taglio quanto piรน scorrevole e comprensibile possibile, perchรฉ il femminicidio spesso รจ un argomento ostico. Si aprono tematiche e interrogativi ma senza troppe risposte, allo scopo di sviluppare un interesse non settoriale nel lettore che, spero, andrร poi a indagare per conto proprio. Eโ uno spunto di riflessione, non di approfondimento.
A pag. 31, parli delleย ยซRaccomandazioni per un uso non sessista della lingua italianaยป, promosse da Alba Sabatini mentre, a pag. 28, vi รจ il termine โpresidenteโ usato al femminile (in riferimento a Maria Grasso dell’Ass.ย ยซDonne Insiemeยป). Come mai la scelta di non usare โpresidentessaโ?
Il termine presidente, come preside o insegnante, resta invariato al maschile come al femminile. Sia le โRaccomandazioniโ di Alma Sabatini, che tutti gli studi successivi riguardo il sessismo nella lingua sottolineano come lโuso del suffisso -essa porti con se un valore leggermente negativo (tranne nei casi stabilizzati dall’uso, come ad esempio studentessa) in quanto utilizzato per connotare i termini neutri riguardanti cariche ricoperte da donne, come a sottolinearne la straordinarietร . Cariche importanti dovrebbero essere invece ricoperte al pari da donne e uomini, senza che ci sia niente di straordinario da sottolineare.ย
โ[…] Perchรฉ se รจ vero che siamo tutti colpevoli deve essere anche vero che tutti possiamo fare qualcosaโ. Cosa? Lo stato che ruolo gioca in tutto questo?
Si puรฒ sempre fare qualcosa. Lโunica cosa che non si puรฒ fare, รจ tornare indietro nel tempoโฆ Nel 2009 ci fu il primo piano anti-violenza nazionale, entrato in vigore solo legislativamente, ma non nella pratica. Prevedeva progetti decisivi come piรน posti letto per le donne che chiedono asilo ai centri anti violenza, ma non dispose fondi sufficienti ad attuarli e, quando questi venivano elargiti, non venivano monitorati su lungo periodo e si era punto da capo. Se io donna denuncio, deve scattare immediatamente un piano di protezione per la mia persona e, eventualmente, i miei figli! Il problema รจ che in Italia cambiano pene, reati, ma mai i finanziamenti disposti in favore delle donne, che sono incostanti a causa di governi che cambiano ogni due anni, un andamento a singhiozzo che ha ripercussioni a catena su tutto, non solo in questโambito! Ora, io capisco che ci siano infinite emergenze all’ordine del giorno in un paese in crisi come lโItalia e che ci sia da scegliere per cosa impiegare i soldi e per cosa no, ma per le cose giuste, le cose che non possono piรน aspettareโฆ bisogna trovarli eccome ed impiegarli in maniera corretta anche. Gli economisti hanno dimostrato come una politica paritaria e una tutela efficace delle donne aumenti il PIL annuo di una nazione e non di poco! Queste morti, allo stato, costano molto! La societร poggia sulle donne eppure, in percentuale, abbiamo pochissime donne lavoratrici. Tutte possibilitร di crescita economica negate! In Inghilterra dal 2003 al 2010 morirono circa 50 donne lโanno per femminicidio. Il costo delle morti e della violenza domestica sulle donne, si aggirava intorno ai 23 miliardi di sterline annui. Attuarono il cosiddetto โMetodo Scotlandโ e le vittime diminuirono a 5 lโanno. Cinque! I risultati si attuarono a 360ยฐ e il PIL inglese crebbe moltissimo.ย Eโ chiaro che la violenza sia trasversale, ma โuna violenza sistemica trova ragioni nel sistema che lโha generatoโ. Insomma, calcoli alla mano, serviamo piรน da vive che da morte, ma i femminicidi sono esponenzialmente aumentati in Italia in questi anni e questo รจ quanto.
Ma con questโandazzo, con che garanzia si induce una donna a denunciare, se poi il meglio che le potrร capitare รจ che il suo carnefice venga messo in gattabuia per un mese o due e,ย all’uscitaย ancora piรน furioso di prima, torni per completare lโopera?
Non cโรจ vantaggio alcuno nel restare succubi. Esiste un ciclo della violenza, meccanismi che quando la donna non riuscirร ad adeguarsi ad un certo ruolo, presto o tardi, condurranno al gesto estremo. Il punto รจ che la donna non riuscirร mai ad adeguarsi a quelle aspettative distorte, poichรฉ esse cambieranno di volta in volta in maniera mirata a giustificare il climax di angherie culminanti nell’uccisione. Il rapporto vittima/carnefice รจ basato sul potere. Non si puรฒ tracciare una tipologia precisa, una patologia alla base di questo fenomeno, anche se uno studioso americano ha evidenziato come la molla innescante sia laย VERGOGNA, la quale, naturalmente, รจ subordinata alla societร . Vi รจ un senso di inadeguatezza in questi uomini che deve essere incanalato in un contesto. Se svuotassimo di significato i ruoli โTarzan/Janeโ, โmacho/donzellettaโ e li rendessimo paritari, elimineremmo la cultura maschilista che sta alla base del problema. Riccardo Iacona, nel suo fortunato documentario sul femminicidio, intervista un uomo che giustifica lโaver picchiato la moglie sostenendo di essersi sentito โzittito dalla lingua tagliente di leiโ e di non aver avuto altro modo per rispondere se non con la violenza, come se questo potesse ristabilire lโequilibrio. Ancora una volta: ristabilire i ruoli.
Nel paragrafo โMamma, moglie, madonna. Oppure troiaโ sembri sottolineare un legame causa โ conseguenza tra la presenza onnipresente in Italia della Chiesa. Che componente ha avuto questa negli attuali stereotipi di genere?
La Chiesa cattolica ha avuto unโinfluenza fortissima. Sono nata e cresciuta in questa cultura e posso affermarlo con certezza: anche e soprattutto a causa del retaggio ecclesiastico, lโItalia non รจ affatto un paese per donne, specie se giovani.
Ed in che modo dovrebbe reagire la donna? Dovrebbe ribellarsi?
La donna deve fare esattamente quello che vuole fare. Non identificarsi con questi copioni predefiniti. Deve rivendicare la propria identitร , ciรฒ che vuole, ciรฒ che รจ.
Tornare a casa da sola, anche a tarda sera, anche con una minigonna addosso, รจ โandarsela a cercareโ o รจ unโaffermazione del proprio diritto a tornare a casa da sola, anche a tarda sera, anche con una minigonna addosso?
Eโ chiaro che le situazioni a rischio ci sono, ma se restano solo sulle nostre spalle, continueranno all’infinito! Se invece TUTTE le donne tornassero a casa da sole, anche a tarda sera, anche con una minigonna addosso, si ribalterebbero gli stereotipi e saremmo noi, quelle normali ad attuare una normalissima routine, e gli squilibrati maniaci di turno, quelli tacciati come anormali ed emarginati nei loro gesti insani! Il diritto di essere donne dovrebbe essere rivendicato come la norma, non come evento eccezionale.
Questione lavoro: affermi che una donna durante la maternitร non differisca da un uomo durante la paternitร . Eppure una donna allatta e questo legame porta a pensare che il bambino abbia piรน necessitร della madre, che non del padre, il che spiegherebbe perchรฉ i datori di lavoro vogliano sbarazzarsene quando aspettano figli.
Si, la donna allatta, ma questo non esime il padre dallo svolgere un ruolo indispensabile, importante quanto quello materno. La responsabilitร รจ la stessa. Non dico che siamo uguali, siamo certamente diversi, ma dobbiamo avere pari diritti.
Qualcuno ha parlato di โinvenzione del femminicidioโ, insinuando addirittura che siย bluffiย sui dati forniti allo scopo di aumentarli inverosimilmenteโฆ cosa rispondi?
Che sarebbe meraviglioso. Avrei scritto volentieri un libro di favole e barzellette, ma questi sono dati che provengono da associazioni mondiali serie, quali lโO.N.U.ย (UNODC homicide statistics)!ย Sono andata personalmente a controllarli uno per uno e mi si รจ accapponata la pelle. Penso che ci siano decisamente troppi incompetenti che aprono bocca a sproposito, o per ignoranza o per diffidenza patologica. Capita anche che chi ne parla sia in buona fede, ma lโincompetenza รจ cosรฌ tanta da far piรน danno della cattiveria. Alla fine di un incontro contro la violenza di genere, un anziano signore si avvicinรฒ alle organizzatriciย per avere chiarimenti e con sdegno disseย โio questi uomini proprio non li capisco! A mia moglie in tanti anni di matrimonio ho sempre dato il permesso di uscire!โ. Era in buonissima fede, ma non si rendeva conto di aver parlato di โpermessoโ laddove non dovrebbe esistere un concetto del genere. Basterebbe informarsi seriamente, รจ sufficiente un giro sui siti internet degli organismi internazionali. Io ho impiegato pochissimo per scrivere questo libro, appena tre mesi circa, ma il lavoro e lo studio che vi sono dietro tra raccolta di dati e testimonianze, รจ stato arduo e minuzioso ed รจ durato quasi un anno.
Quello che resta รจโฆ cosa resta?
Quello che resta, lo lascio ai lettori. Che cambino qualcosa nel modo di pensare e soprattutto di fare. Che i vicini chiamino la polizia quando si sentono urla sospette, che si cambi prospettiva, indignarsi e non abituarsi. Dipende tutto da noi: testimoniare, sconcertarsi. Ribellarsi. Io questo slancio lโho sentito tantissimo, lโurgenza, la necessitร di rendermi testimone.
Quanto รจ importante ricordare Stefania Noce e perchรฉ?
Eโ fondamentale ricordare, senza perรฒ mortificare la memoria nel ricordo, senza uccidere una seconda volta. Dubito che Stefania venga ricordata solo per comโรจ morta, bensรฌ per come ha vissuto. Non come vittima, ma come personalitร forte che ha inciso moltissimo nella vita di tutti coloro che lโhanno conosciuta ed anche in chi non ha avuto questo onore, come me.
Progetti futuri? Scriverai ancora?
Eh, mi piacerebbe, ma oggi come oggi รจ cosรฌ difficile trovare un lavoro che dia paga e appagamento allo stesso tempo, a meno che non si decida di uscir fuoriโฆ ed io, invece, vorrei restare al sud, il chรฉ equivale a unโauto-condanna. Senza dubbio continuerรฒ a scrivere, vorrei diventasse un lavoro stabile, ma mi rendo conto della realtร e del contesto in cui mi trovo. Sono attiva in tanti settori: cultura, uffici stampa, teatro. Due anni fa mi sono laureata. Da allora, non conto quante volte ho cambiato lavoro, ideeโฆ tutto.