Il comitato catanese dell’associazione culturale nazionale “Dante Alighieri”, costituito nel 1895, pochi anni dopo la fondazione romana, è tra le sedi d’Italia più antiche. Distintosi sin dall’ inizio per le sue iniziative nel 2013 ha attivato i Corsi di italiano per stranieri. Questi ultimi saranno tenuti da docenti qualificati, che offrono agli stranieri interessati la possibilità di acquisire un’adeguata conoscenza dell’italiano e di conseguire la certificazione in lingua italiana PLIDA, ufficialmente riconosciuta dal Ministero degli Affari.
A parlarci di questo progetto e dell’Associazione “Dante Alighieri” è la Dott.ssa Salvina Monaco, una delle responsabili della didattica della scuola insieme alla Dott.ssa Patrizia Guarino, fra i primi promotori del progetto.
1. Quest’anno il Comitato di Catania della Società Dante Alighieri ha attivato i Corsi di italiano per stranieri. Cosa vi ha spinti a dare inizio a questo progetto?
Il progetto, partito un anno fa, è stato il risultato di più fattori scatenanti. C’era prima di tutto la constatazione della esiguità dell’offerta di italiano L2 (cioè dell’italiano quale lingua seconda) sul nostro territorio, di contro a una domanda di formazione linguistica sempre crescente, a ogni livello; un’offerta deficitaria sia per il limitato numero di corsi esistenti che per la quasi totale assenza di certificazioni linguistiche valide e realmente spendibili. E poi si era mossi dal desiderio di realizzare un altro possibile sbocco didattico per i tanti laureati in ambito umanistico desiderosi di trasmettere le proprie conoscenze e il proprio amore per il sapere ma praticamente esclusi dai canali tradizionali – fino a pochi anni fa ritenuti “naturali” – a causa dei continui e forsennati tagli all’istruzione.
Per l’avvio del progetto ha rappresentato una fase decisiva la fiducia accordataci dal Presidente del Comitato di Catania della Società Dante Alighieri, il Prof. Giuseppe Savoca, che, nelle varie fasi del nostro lavoro, ci ha offerto e continua a offrirci sostegno concreto.
Il nostro progetto mira non solo alla realizzazione di corsi di italiano affidati a docenti altamente qualificati, ma alla stessa promozione culturale – sempre legata, ovviamente, all’uso della lingua – attraverso percorsi culturali che vanno dall’archeologia alla letteratura al cinema e a tanto altro ancora, in ciò rispondendo a pieno, tra l’altro, agli intenti propri della Società Dante Alighieri, che nell’Art. 1 del proprio Statuto recita: «La “Dante Alighieri” ha lo scopo di tutelare e diffondere la lingua e la cultura italiana nel mondo, […] alimentando tra gli stranieri l’amore e il culto per la civiltà italiana».
2. In che modo si svilupperanno i corsi? Quali sono gli obiettivi da raggiungere?
Nell’intento di creare un’offerta in grado di venire incontro alle esigenze didattiche più varie dei diversi profili di apprendenti, abbiamo realizzato Corsi Standard, con un’articolazione di 64 ore per quattro mesi; Corsi Intensivi, di varia durata ma con una frequenza di lezioni molto fitta; Corsi PLIDA, specificamente pensati per preparare al superamento degli esami certificatori.
Abbiamo poi ideato dei percorsi culturali che consentiranno agli iscritti di entrare in contatto con la cultura italiana – e ovviamente anche siciliana – attraverso la letteratura, il cinema, l’archeologia e tanto altro ancora; il tutto è stato ovviamente affidato a esperti dei vari settori che modulano le tematiche di volta in volta affrontate a seconda degli interessi e, soprattutto, delle competenze linguistiche dei partecipanti, a cui viene in tal modo aperta anche una finestra sui linguaggi settoriali propri delle varie discipline.
3. Partecipando ai Corsi sarà possibile ottenere la certificazione di competenza di lingua italiana, PLIDA: quanto è importante possederla?
Possedere delle certificazioni di lingua oggi è fondamentale, tanto per chi arrivi nel Paese ospitante e intenda, ad esempio, ottenere il permesso di soggiorno oppure iscriversi all’ università (senza dover sostenere l’esame in lingua, attestante un livello B2 o C1, secondo il Quadro comune europeo di riferimento per le lingue del Consiglio d’Europa), quanto per chi voglia arricchire – sostanziandolo – il proprio curriculum vitae.
Dal 6 febbraio 2013, inoltre, la nostra certificazione fa parte – per iniziativa dello stesso Ministero degli Esteri e dei quattro enti certificatori italiani – dell’Associazione CLIQ (Certificazione Lingua Italiana di Qualità); si tratta di un nuovo sistema di certificazione unificato, che fa sì che l’Italia disponga di un marchio di qualità linguistica identificabile in modo chiaro dal pubblico straniero desideroso di studiare l’italiano e di vedere riconosciuto in modo ufficiale il livello di conoscenza e competenza linguistica raggiunto.
4. La vostra scuola segue una metodologia didattica precisa?
I nostri insegnanti – in accordo con le più attuali linee di tendenza – seguono prevalentemente un approccio comunicativo. La lingua deve essere infatti un fatto vivo, calato nella realtà concreta degli apprendenti; obiettivo del docente deve essere sì quello di fare acquisire agli studenti la capacità di conoscere la lingua ma, soprattutto, di saperla usare.
I metodi prevalentemente usati sono quello nozional-funzionale e il Project Work, specie per i ragazzi più giovani.
5. Per l’attivazione di questo progetto avete avuto finanziamenti da parte di enti pubblici o privati?
No, nessun finanziamento; la nostra scuola è soprattutto e in prima battuta il frutto degli sforzi, della buona volontà e della tanta passione di chi ha deciso di darle vita.
6. Da chi è formata la scuola e chi sono i docenti coinvolti?
La Scuola è costituita, per quanto riguarda il Comitato scientifico e gli incarichi di responsabilità, da docenti universitari, come il professore Savoca o la professoressa Rizzo e altri ancora, che hanno creduto nell’utilità di questo progetto. Il corpo docente invece è costituito da dottori di ricerca o laureati nel settore umanistico che sono in possesso di certificazioni per l’insegnamento dell’italiano agli stranieri e che hanno già maturato negli anni esperienza didattica.