È stata tra le protagoniste di questa prima domenica di festeggiamenti nel pieno centro storico di Catania: la nuova candelora dei bambini è stata accolta con gioia in piazza Duomo, attirando subito l’attenzione dei tanti devoti e curiosi che hanno immortalato il momento.
Catania si prepara ad accogliere con grande fermento le spoglie di Sant’Agata e, come succede spesso da qualche anno a questa parte, sono tanti i bambini che entrano nel vivo della festa, tra divertimento, religiosità e tanto folklore, come si denota dalle candelore realizzate con materiali di fortuna.
Ma ce n’è stata una, in particolare, che quest’anno ha attirato su di se grandissima curiosità e attenzione: la candelora dei bambini del Villaggio Ippocampo di Mare nel pomeriggio di domenica ha fatto il suo ingresso in piazza Duomo, andandosi a posizionare davanti la cattedrale insieme alle “sorelle maggiori”. Approfittando delle bande musicali delle candelore Monsignor Ventimiglia e Circolo Cittadino di Sant’Agata, nella loro tradizionale domenica di festa, i bambini si sono destreggiati con la classica annacata dei cerei votivi.
Realizzata a regola d’arte, da due padri dei ragazzi, e rifinita di tutto punto senza lasciare nulla al caso, la candelora è interamente in legno intagliato e portata a spalla da quattro ragazzi, agghindata da candelabri illuminati, iconografie di Sant’Agata e perfino gagliardetti e tricolore a muoversi in modo cadenzato.
“La candelora pesa molto in quanto realizzata in legno – ci racconta un genitore artefice dell’opera -, i ragazzi portano sulle spalle un peso davvero enorme in relazione alla loro statura. Fanno davvero fatica, ma lo fanno con piacere e soprattutto tanta devozione verso Sant’Agata. Abitiamo nei pressi del Villaggio Ippocampo di Mare e, su richiesta dei nostri figli, ci siamo ingegnati nel costruirla prendendo esempio dalle 13 candelore votive odierne“.
Si danno il cambio in alcuni tratti di via Vittorio Emanuele II sino a piazza dei Martiri, luogo della festa e dell’omaggio alla stele di Sant’Agata, tra il sudore e la fatica, che è tutto tranne che finta. Accompagnati lungo il percorso da genitori e parenti, hanno un’età media di soli 12 anni Samuele M., Francesco D., Christian C., Samuele G. e Agatino I. e quello che portano sulle loro spalle ha tutti i requisiti per essere considerato un vero e proprio cereo: dall’imponente mazzetto di fiori finti in cima, alle curie anteriori e posteriori, fino alla ghirlanda di fiori sovrastante che emula quella della “Bersagliera”, la bellissima candelora dei Pescivendoli.
Non hanno potuto fare a meno di notarla anche i portatori delle candelore Agatine lungo il percorso, con il cereo Monsignor Ventimiglia che ha onorato la presenza con il classico bacio tra le due curie anteriori. “Non siamo dei falegnami, ma l’abbiamo realizzata con il cuore: è una gioia vedere contenti i nostri figli, piccoli devoti ma innamorati follemente di Agata“, ha continuato Rosario, padre di uno dei ragazzi.