Uno degli anticoncenzionali a cui le donne ricorrono con sicurezza e fiducia è la pillola anticoncenzionale. Approvata dalla Food And Drug Administration negli anni ’60, sono decenni che viaggia nelle borsette delle ragazze, ma nonostante questo ancora sono tanti i dubbi e i luoghi comuni che ruotano attorno a questo farmaco.
Primo fra tutti, cos’è e come funziona?
La pillola anticoncenzionale è costituita da uno o più ormoni allo scopo di bloccare l’ovulazione e, di conseguenza, la possibilità di una gravidanza. Il controllo del ciclo da parte della pillola permette inoltre di utilizzarla anche a scopi diversi dalla contraccezione come la dismenorrea, termine con il quale si indica la sintomatologia di un ciclo particolarmente doloroso; irregolarità del ciclo, flusso abbandante e disturbi legati a squilibri ormonali, come eccesso di peli e acne.
Quanti tipi di pillole esistono?
Esistono due tipologie di pillole: la pillola combinata e la pillola a base solo di progestinico. Come da definizione, la prima deriva dalla combinazione di un estrogeno e un progestinico, ed è indicata a tutte le donne in età fertile.
La pillola progestinica è indicata in particolar modo per le donne che non possono assumere estrogeni e che allattano e ha una minore efficacia anticontraccettiva.
Che effetti ha la pillola sull’ umore?
Diversi studi hanno evidenziato come la pillola favorisca il controllo di ansia, depressione, irascibilità correlati alla sindrome premestruale. Inoltre ne beneficia anche la vita sessuale, non solo perché la donna è più rilassata non avendo la preoccupazione di una gravidanza indesiderata, ma anche perché riduce la secchezza vaginale.
Prendere la pillola per lunghi periodi riduce la fertilità?
Anche questo è un mito da sfatare. Dopo la sospensione della pillola il ciclo assumerà le stesse caratteristiche precedenti all’assunzione della pillola. Inoltre, cosa più importante, la pillola non provoca aborti spontanei o malformazioni al feto.
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La pillola favorisce l’ insorgenza del cancro alle ovaie?
In realtà è ormai noto il contrario. La pillola riduce il rischio di cancro all’ovaio, al corpo dell’utero e di tumore del colon retto. In particolare le statistiche parlano di una riduzione del 20% del rischio per cinque anni di assunzione e di un effetto protettivo di circa 30 anni.
A fronte di tanti vantaggi però, la pillola aumenta il rischio di tromboembolismo venoso, per questo è controindicato in caso di malattie della coagulazione o di familiarità con la trombosi venosa.
E’ bene ricordare che la pillola deve essere prescritta da un medico e che prima di scegliere il contraccettivo adatto alle proprie esigenze è sempre importante il confronto con il ginecologo di fiducia.