Nuovo appuntamento con "Ingliando" la rubrica dedicata all'apprendimento dell'inglese curata dal professore Tony Lawson, docente al dipartimento di Scienze politiche e sociali.
Autore:Tony Lawson
Il Prof. Tony Lawson insegna inglese nel Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Catania dal 1987 dove si è specializzato nell’insegnamento ai principianti assoluti e ai falsi principianti e dove ha acquisito parecchia familiarità con i problemi e gli errori tipici di chi lotta quotidianamente nel tentativo di cavarsela con la lingua inglese.
Torna Ingliando, la rubrica curata dal professore Tony Lawson, docente all'Università di Catania, che oggi ci spiega come usare l'espressione inglese "Don't get me wrong".
Un nuovo appuntamento con la rubrica dedicata all'inglese: questa volta Tony Lawson, docente all'Università di Catania, ci spiega la differenza tra "last" e "latest" per dire "ultimo".
Tutti gli usi di how e le espressioni tipiche della lingua inglese legate all'avverbio.
Torna il tradizionale appuntamento con l'inglese e il professore Tony Lawson: l'argomento di oggi è l'utilizzo problematico per gli italiani di "some" "any", "a". Per fare chiarezza, ci propone lo svolgimento di un esercizio pratico.
Nuovo appuntamento con "Ingliando", la rubrica curata dal professore Tony Lawson, che oggi ci propone un approfondimento sugli usi di "to let" e "to leave" in inglese.
Nuovo appuntamento con "Ingliando" la rubrica dedicata all'apprendimento dell'inglese curata dal professore Tony Lawson, docente al dipartimento di Scienze politiche e sociali. Oggi un approfondimento su due espressioni per esprimere la propria disponibilità.
Torna "Ingliando" la rubrica dedicata all'apprendimento dell'inglese curata dal professore Tony Lawson, docente al dipartimento di Scienze politiche e sociali. Un approfondimento su i diversi usi del phrasal verb " to work out".
Otto sfumature di abbondanza Dubito che questa mia pubblicazione possa ottenere lo stesso successo delle celebri “cinquanta sfumature di grigio“, ma forse per qualcuno potrebbero risultare persino più utili. Chissà. L’idea, intanto, è quella di gettare un po’ di luce sui più comuni modi di esprimere quantità in inglese, smistandoli, mettendoli in ordine crescente e
one / ones: impersonal / indefinite pronouns Oltre ad essere un semplice sostantivo numerico (Bob can already count from one to ten), oppure un aggettivo numerico (Bob’s only got one bedroom), one funge spesso in inglese come pronome impersonale, cioè pronome indefinito e senza genere. In questa veste credo che sia utile spendere qualche minuto di riflessione in quanto il suo uso è
A lot of, much, many, very: come scegliere? Come si dice molto in inglese? Beh, dipende. Dipende se il tuo molto si abbina a un aggettivo, un avverbio, un sostantivo o a un verbo. E, se si tratta di questi ultimi due, dipende se la tua frase è affermativa, negativa o interrogativa. Insomma, non è una domanda da facile risposta. Purtroppo. Ma andiamo avanti punto per punto. Molto + aggettivo o
Una delle più importanti classificazioni dei sostantivi inglesi è la divisione in sostantivi numerabili e sostantivi non numerabili. Ma cosa intendiamo esattamente con questi termini? Cerchiamo di stendere una definizione: Un sostantivo numerabile è un sostantivo che diventa plurale quando ce n’è più di uno: an apple, two apples; a mistake, two mistakes; a day, two days. È un sostantivo
Il verbo to depend è un di quei verbi (un po’ antipatici) che esigono una preposizione completamente diversa in inglese da quella che si è abituati ad usare in italiano. Istintivamente verrebbe da usare la preposizione “from” in inglese essendo l’equivalente del “da” italiano, ma purtroppo non funziona. Bisogna usare la preposizione on anche se sembra alquanto
Likely è una piccola parola molto utile nella lingua parlata (e anche scritta) che viene usata spesso quando vogliamo fare riferimento alla probabilità che qualcosa accada. Principalmente usato come aggettivo o come aggettivo predicativo, likely si può usare sia in una costruzione impersonale (it’s likely that…) che personale, e molto spesso lo stesso concetto può essere
can / may Tra le varie sfaccettature d’utilizzo degli ausiliari can e may esiste la possibilità di usare entrambi per chiedere e dare permesso. Anche se i tradizionalisti (aka “Grammar Nazis”) insistono sul fatto che l’uso di can per chiedere e dare permesso è scorretto, è innegabile che fa parte ormai della lingua moderna ed è alquanto inutile volerlo combattere o
Com’è Venere? Capita, prima o poi, di volere o di dovere chiedere una descrizione di qualcuno o di qualcosa: com’è la tua nuova casa? com’è il direttore? com’era il film? com’era la tua infanzia? come sarà il futuro? Normalmente in inglese si traduce il pronome interrogativo “come” con how, ma nel caso di una domanda che richiede una descrizione, come
Una delle tante “funzioni” importanti di una qualsiasi lingua è quella di metterci in condizione di poter essere propositivi. Ci sono diverse strutture grammaticali in inglese per raggiungere questo scopo che spesso si confondono tra di loro creando delle frasi non solo scorrette, ma a volte anche incomprensibili al primo ascolto. Vediamo allora alcune delle forme più usate. 1) Why
“How old are you?” è sicuramente una delle domande più conosciute in inglese anche per chi l’ha studiato poco o niente, quindi non ha bisogno di grandi presentazioni. Però ci dà lo spunto per alcune considerazioni utili e importanti. La prima di queste è abbastanza elementare ma la ripassiamo per chi è ancora agli esordi con la lingua inglese. Essa consiste nella formulazione
Probabilmente la domanda nel titolo non presenta nessun problema di comprensione in quanto basta una traduzione veloce, parola per parola, per capire che la domanda è: “Chi ha mangiato i biscotti?” Però se ci soffermiamo un momento in più sulla forma della domanda vediamo che è alquanto anomala: non segue infatti la nostra tanto amata forma interrogativa. Dov’è l’ausiliare
L’idea di dire «shoes shop» è buona ma l’esecuzione è sbagliata. Il trucco utilizzato consiste nel prendere un sostantivo e farlo diventare aggettivo piazzandolo davanti a un altro sostantivo e cioè nella posizione tipica dell’aggettivo in inglese. Facendo così, riusciamo a rendere più sintetiche espressioni come “un biglietto per l’autobus”, “la finestra
Quando si impara il “Past Simple” in inglese, una volta incassata la brutta notizia che tanti verbi comuni sono irregolari e la forma passata va imparata a memoria, ci si consola col fatto che per quanto riguarda la forma passata dei verbi regolari basta aggiungere il suffisso –ed oppure soltanto –d e “Bob’s your uncle” (il gioco è fatto). Effettivamente
Tanto si cerca di inculcare per bene la forma interrogativa in inglese che, a volte, va a finire che viene utilizzata erroneamente quando non serve affatto! Questo avviene di solito quando all’interno di una frase c’è un pronome interrogativo che NON segnala una vera e propria domanda ma un’insidiosa domanda indiretta. L’errore sta nell’ interpretare la frase come se