Nonostate i tentativi di parificazione delle scuole paritarie, nel 2016 sono stati chiusi 200 istituti per le irregolarità riscontrate, una situazione che ha fatto emergere il problema della reale parificazione. Molti di questi istituti assumono gratis retribuendo il personale solo con i punteggi ed esperienza, tuttavia alcuni docenti potranno fare realmente carriera dentro queste scuole.
In materia di reclutamento, le scuole paritarie avevano richiesto, a causa della difficoltà di trovare personale abilitato, di poter assumere neolaureati, ma il ministro Fedeli ha ribadito che i criteri di assunzione dovranno essere gli stessi di quelli statali. Ciononostante queste scuole godranno di un sistema più o meno autonomo: chi non riuscirà a superare il concorso potrà comunque fare esperienza nelle scuole paritarie conseguendo il diploma di specializzazione, spendibile solo all’interno di questi istituti. Sebbene questo meccanismo funzioni solo per le paritarie, i sindacati hanno fin da subito criticato questa dubbia decisione, in quanto si verrebbero a creare due sistemi paralleli e anche chi non supererà il concorso docenti del 2018 potrà insegnare e conseguire la specializzazione.
Requisito dei corsi saranno i 24 CFU in materie antropo-psicopedagogiche come per le scuole statali, ma anche una docenza presso una paritaria di almeno 9 ore settimanali nella propria classe di concorso e aver insegnato per almeno 3 anni.