The Guardian, uno dei più rinomati quotidiani britannici, denuncia un aumento sconsiderato delle molestie sessuali nelle università del Regno Unito.
Gli abusi sono diventati infatti sempre più comuni, perfino “endemici” nelle università britanniche: il fenomeno è in continua crescita e purtroppo moltissimi dei professori che “approfittano” delle proprie alunne, rimangono impuniti. Professori ma non solo. I dati ufficiali degli ultimi cinque anni parlano di 169 accuse di molestie rivolte a personale dello staff universitario in 120 atenei, oltre alle decine di casi in cui gli abusi si verificano fra il personale.
La denuncia fatta dal quotidiano progressista di Manchester fa riaffiorare nella mente i casi “Rossitto” e “Torrisi” avvenuti a Catania tra il 2009 e il 2014. Il primo docente (ex ormai) di Economia al dipartimento di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Catania fu denunciato da 5 studentesse per aver chiesto rapporti sessuali in cambio di buoni voti nella sua materia (la vicenda fu trattata anche dal programma “Le Iene”). Il secondo invece, coordinatore del corso di “Tecniche di fisiopatologia cardiocircolatoria e perfusione cardiovascolare” sfruttava il proprio ruolo per imporre attenzioni sessuali alle ragazze minacciando anche ripercussioni sulle loro carriere universitarie.
Una piaga da risolvere in fretta quella britannica e che ha riguardato anche l’ateneo catanese: l’università è il luogo in cui ogni studente deve sentirsi al sicuro e dove troppe volte invece (ahinoi) i giovani temono di denunciare quanto subiscono per timore di ripercussioni sulla loro carriera accademica.