L’ Isola guarda finalmente al rilancio delle sue infrastrutture provinciali con un investimento storico da 32,2 milioni di euro destinati alla manutenzione straordinaria di 15 interventi diffusi su tutto il territorio regionale. La firma dell’Accordo istituzionale, avvenuta il 4 agosto 2025, rappresenta una tappa fondamentale per affrontare il drammatico stato di degrado della rete viaria secondaria isolana, vera spina dorsale per la mobilità di centinaia di migliaia di cittadini.
Un nuovo modello di governance
L’accordo, fortemente voluto dal governatore Renato Schifani e dall’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Aricò, è il frutto di un’intesa tra Regione, Città metropolitane e Liberi consorzi comunali.
“Abbiamo finalmente un modello sinergico che supera la frammentazione e restituisce agli enti intermedi gli strumenti tecnici e finanziari per agire con efficacia e rapidità”, spiega il presidente di Ance Sicilia, Salvo Russo.
Un sistema che promette non solo di accelerare la realizzazione dei lavori, ma di garantire risultati tangibili entro il 2026. L’elemento più innovativo di questo piano risiede proprio nell’assetto organizzativo e operativo creato dall’Accordo istituzionale. La Regione Siciliana, tramite l’Assessorato alle Infrastrutture, svolgerà il ruolo di centro di responsabilità e di coordinamento, mentre il Dipartimento regionale tecnico fungerà da stazione appaltante, assicurando così professionalità e trasparenza nelle procedure di gara. Gli enti locali, invece, saranno beneficiari e attuatori degli interventi, ma potranno finalmente contare sul supporto tecnico della Regione per superare le storiche carenze di personale e competenze che avevano rallentato o impedito gli interventi di manutenzione.
“Questa collaborazione rappresenta un cambio di passo – sottolinea Russo – e ci aspettiamo che i lavori possano partire già entro la fine del 2025 per concludersi nel 2026″.
La mappa dei 15 interventi: priorità alla sicurezza e alla mobilità
L’Accordo prevede un articolato piano di finanziamenti destinati ai diversi territori, rispecchiando le necessità e i livelli di degrado riscontrati. Spiccano le risorse stanziate per i Liberi consorzi di:
- Caltanissetta (6,4 milioni per quattro interventi)
- Trapani (7,6 milioni per tre manutenzioni straordinarie),
- Ragusa (5 milioni per tre progetti)
- Agrigento (4,6 milioni per un importante lavoro).
Nella Città metropolitana di Catania, ad esempio, è prevista una spesa di 600.000 euro per la riqualificazione della SP 147 “Vizzini-Licodia Eubea”, un’arteria fondamentale per la mobilità locale e per il collegamento tra importanti centri abitati. Anche la Città metropolitana di Palermo si aggiudica un intervento da 2,5 milioni, mentre Siracusa avrà 1,6 milioni per un progetto mirato. Clicca qui per ulteriori dettagli sulla mappa dei 15 interventi.
Questi lavori non sono semplici opere di ordinaria manutenzione, ma interventi straordinari volti a ripristinare condizioni di sicurezza, fluidità del traffico e qualità della vita, specie nelle aree interne e periferiche, storicamente trascurate e isolate.
Il peso del degrado stradale sulla Sicilia: tra isolamento e difficoltà quotidiane
Secondo Ance Sicilia, il quadro attuale della rete viaria provinciale è preoccupante: oltre il 50% delle strade è impercorribile o presenta condizioni tali da rappresentare un rischio per utenti, mezzi di soccorso, trasporto di merci e collegamenti verso porti, aeroporti e centri urbani principali. Come illustrato nell’articolo Confartigianato denuncia: “L’A18 Messina-Catania è l’autostrada del disagio, servono interventi urgenti”, il mancato investimento e la mancanza di personale qualificato avevano creato un isolamento diffuso, con gravi ripercussioni economiche e sociali. Le passate intese istituzionali del 2020 e 2021 avevano avviato un percorso, ma ora si va oltre:
“Non si tratta solo di interventi tecnici, ma di un vero e proprio cambio culturale e gestionale nella cura delle infrastrutture pubbliche”.
Un sistema infrastrutturale funzionante è infatti la premessa per attrarre investimenti, sviluppare il turismo e migliorare l’accesso ai servizi fondamentali. In un’isola dalle grandi distanze e caratteristiche morfologiche complesse, la cura della rete viaria secondaria è una sfida strategica di lungo termine.
Verso un futuro più connesso e sostenibile per la Sicilia
Oltre all’aspetto pratico e immediato della riqualificazione stradale, questo progetto apre la strada a riflessioni più ampie sulla mobilità sostenibile e sull’inclusione territoriale. Strade più sicure e efficienti significano non solo maggior facilità negli spostamenti, ma anche rilancio economico per aree interne spesso marginalizzate.
Il piano da 32,2 milioni per la manutenzione straordinaria delle strade provinciali è molto più di un semplice stanziamento finanziario: rappresenta la volontà di ricostruire il tessuto infrastrutturale siciliano, creando un modello di governance innovativo e partecipato, capace di superare divisioni e lentezze burocratiche. La Sicilia non può più permettersi di restare isolata. È tempo di investire in modo serio, rapido e trasparente per restituire sicurezza e opportunità a tutti i suoi cittadini. Il rilancio della mobilità è la base su cui costruire un futuro più equo, competitivo e inclusivo per l’intera regione.












