Carta del docente 2025: Il decreto-legge n. 45 del 7 aprile 2025, recentemente convertito in legge, ha introdotto importanti novità per il mondo della scuola. Tra le misure più rilevanti, spicca l’estensione della Carta del docente anche agli insegnanti con contratto annuale fino al 31 agosto, per l’anno scolastico 2024/2025.
Si tratta di una svolta attesa da tempo dal personale precario, che finora era stato escluso dal bonus di 500 euro destinato all’aggiornamento professionale dei docenti di ruolo. La nuova norma riconosce il contributo fondamentale degli insegnanti a termine, spesso impegnati per l’intero anno scolastico, e garantisce loro pari accesso agli strumenti di formazione.
Carta del docente 2025, estensione del bonus di 500 euro per la formazione
Il bonus previsto dalla Carta del docente ammonta a 500 euro e potrà essere utilizzato per l’acquisto di libri, corsi di aggiornamento, software, hardware, biglietti per eventi culturali e altri strumenti utili allo sviluppo professionale degli insegnanti.
La misura si applica esclusivamente ai contratti annuali con scadenza al 31 agosto 2025. Sono dunque esclusi gli insegnanti con contratti brevi o saltuari, o con scadenze anteriori a quella data. La decisione mira a tutelare chi, pur non essendo di ruolo, garantisce continuità didattica e supporto stabile nelle scuole.
Attiva la piattaforma Carta del docente 2025 per i contratti a termine
Con una nota ufficiale pubblicata martedì 24 giugno 2025, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato l’attivazione della piattaforma cartadeldocente.istruzione.it anche per i docenti a tempo determinato con contratto in scadenza il 31 agosto.
I docenti interessati possono già accedere con le proprie credenziali SPID o CIE e iniziare a generare i buoni spesa da utilizzare presso gli esercizi accreditati. Il bonus potrà essere utilizzato entro il 31 agosto 2026, garantendo così un ampio margine temporale per gli acquisti e gli investimenti formativi.
Prospettive per l’anno scolastico 2025/2026
Il provvedimento rappresenta una prima risposta alla crescente richiesta di equiparazione dei diritti tra docenti di ruolo e a termine. Potrebbe inoltre costituire un precedente importante per l’ampliamento strutturale della Carta del docente anche in futuro, come misura di equità e riconoscimento del valore del lavoro svolto da tutto il personale scolastico.
Non si esclude che già dall’anno scolastico 2025/2026 la misura venga confermata o ulteriormente estesa, anche grazie ai fondi europei legati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).












