Nella mattinata di ieri il commissario delegato dal governo Schifani, l’ingegnere capo del Genio civile di Catania Gaetano Laudani, ha consegnato i lavori per ripristinare i sei alloggi al piano terra delle palazzine, 2,9 e 13, di proprietà dell’Istituto autonomo case popolari in via Gualandi, quartiere Trappeto Nord-via Galermo a Catania. Palazzine danneggiate dopo la violenta esplosione del 21 gennaio scorso, provocata da una fuga di gas
I tempi del ripristino e i fondi stanziati
A occuparsi degli interventi saranno le ditte Anzà Francesco e Ardizzone Srl. Gli interventi dovranno essere completati entro due mesi, con l’intento di accelerare i tempi se le condizioni meteo lo permetteranno.
I lavori previsti includono il rifacimento di pavimenti e bagni, la sostituzione di porte e impianti, e lo smaltimento di arredi e suppellettili danneggiati dall’esplosione. L’obiettivo principale è permettere alle famiglie temporaneamente ospitate in albergo di rientrare nelle loro abitazioni il prima possibile.
Inoltre, settimana scorsa, la giunta regionale insieme al presidente Schifani ha approvato un finanziamento di 180 mila euro per dare inizio ai lavori urgenti di messa in sicurezza degli edifici colpiti e danneggiati dall’esplosione avvenuta lo scorso 21 gennaio nel quartiere di San Giovanni Galermo, Catania. Si tratta di una cifra, proposta dalla protezione civile, che viene presa dal Fondo di riserva per le spese impreviste. L’obiettivo è mettere in sicurezza e permettere alle famiglie sfollate di poter rientrare nelle proprie abitazioni.
Dichiarato lo stato di emergenza
Lo scorso 14 febbraio, a seguito della delibera del governo, era stato dichiarato lo stato di crisi per l’area interessata, ossia quella tra via Fratelli Gualandi e via Carmelo Salanitro. Sempre lo scorso mese erano stati stanziati i primi soldi, 330 mila euro per coprire le spese di ospitalità delle famiglie sfollate, presso alberghi ed alloggi in affitto temporaneo. Grazie a questi fondi si è potuto dare un sostegno immediato ai cittadini colpiti dalla terribile esplosione, che attendono di rientrare nelle loro case il prima possibile.













