I finanziamenti provenienti dalle famiglie e dalle imprese, attraverso contributi volontari e sponsorizzazioni, sono in costante diminuzione, una situazione che sta mettendo in difficoltà il sistema scolastico italiano.
I dati del Ministero
La notizia, riportata da La Repubblica e rilanciata da Cittadinanzattiva, evidenzia un problema crescente, connesso alle difficoltà economiche che continuano a colpire sia le famiglie che le aziende.
Secondo i dati del Ministero dell’Istruzione, basati sui bilanci consuntivi di circa 2.000 scuole italiane di primo e secondo grado, i contributi volontari dei genitori e le sponsorizzazioni, istituiti con la legge “Buona Scuola” (Legge 107), hanno subito un netto calo. Tra il 2019 e il 2023, i contributi delle famiglie sono diminuiti del 17,5%, traducendosi in circa 48 milioni di euro in meno rispetto a un totale di 224 milioni raccolti in passato. Questo ha avuto un impatto diretto sui bilanci scolastici, con una riduzione significativa delle risorse destinate ad attività essenziali per gli studenti.
Il calo dei contributi e l’aumento delle spese
Questi contributi rappresentavano un aiuto fondamentale per garantire l’accesso alle attività scolastiche agli studenti più disagiati. Si pensi, ad esempio, alle gite scolastiche, ai viaggi studio e agli stage all’estero, che, nel periodo analizzato, hanno visto un aumento delle spese del 23%, per un totale di 754 milioni di euro. La diminuzione delle risorse, quindi, ha aggravato le disuguaglianze, rendendo più difficile per molte scuole offrire opportunità educative complete a tutti gli studenti.
Le regioni meridionali sono quelle che hanno subito il calo più consistente dei contributi volontari, unito a una riduzione dell’11,5% delle sponsorizzazioni da parte di aziende e privati, con un incasso di appena 887mila euro. Questo quadro sottolinea come le disuguaglianze territoriali stiano peggiorando, lasciando le scuole del Sud in maggiore difficoltà rispetto a quelle del Nord.