Dalla fine della pandemia, la vita quotidiana degli italiani è cambiata radicalmente. Secondo uno studio pubblicato sul Journal of the American Planning Association, gli italiani, e più in generale gli abitanti delle nazioni colpite dalla crisi sanitaria, trascorrono quasi un’ora in meno al giorno all’esterno, rispetto al periodo precedente all’emergenza covid 19. Questa tendenza, sebbene non esclusiva all’Italia, riflette un cambiamento profondo nelle abitudini sociali e nei modelli di comportamento quotidiano, probabilmente frutto di una reazione collettiva agli eventi degli ultimi anni.
I dati dell’indagine, condotta su 34.000 americani e realizzata da esperti della Clemson University e dell’UCLA, hanno rivelato che dal 2019, gli individui trascorrono in media 51 minuti in meno al giorno in attività all’aperto e 12 minuti in meno nei trasporti quotidiani. Questo trend si accompagna a una riduzione significativa degli spostamenti, alimentato dall’abitudine sempre più radicata di restare a casa.
L’impatto di “rimanere a casa”
La frase “Io resto a casa”, divenuta un mantra durante il periodo del lockdown, ha ora preso piede come una nuova normalità. Se da un lato, questa tendenza può portare a un uso ridotto di carburante e a una diminuzione delle emissioni, dall’altro potrebbe anche incrementare l’isolamento sociale, creando un paradosso che merita attenzione. La ricerca ha esaminato le abitudini di lavoro e svago degli americani, analizzando come gli individui distribuiscono il proprio tempo tra attività domestiche e quelle all’esterno.
Secondo l’American Time Use Survey (ATUS), il tempo dedicato a otto delle dodici attività all’aperto è diminuito significativamente tra il 2019 e il 2021. Al contrario, è aumentato per undici delle sedici attività domestiche. Il tempo medio trascorso fuori casa è sceso da 334 minuti al giorno nel 2019 a 271 minuti nel 2021, evidenziando un cambiamento profondo nel modo in cui interagiamo con il mondo esterno.
Meno viaggi e più attività domestiche
Questo nuovo stile di vita ha portato a una diminuzione degli spostamenti quotidiani: si spendono circa 13 minuti in meno al giorno in auto o con i mezzi pubblici. Le abitudini di acquisto, ad esempio, hanno subito una metamorfosi, spingendo molti a preferire gli acquisti online piuttosto che recarsi fisicamente nei negozi. La pandemia ha accelerato il già esistente trend dell’e-commerce, costringendo i negozi fisici a rivedere le loro strategie.
Nonostante l’aumento del tempo trascorso a casa, il consumo di contenuti televisivi non è aumentato significativamente, eccezion fatta per i picchi iniziali della pandemia. La situazione si è stabilizzata e il tempo trascorso davanti allo schermo non ha visto incrementi esponenziali come si poteva prevedere.
Fitness domestico
Le attività sportive, una volta considerate un momento di socializzazione e condivisione, si sono spostate prevalentemente tra le mura domestiche. Molti italiani hanno investito in attrezzature per l’home fitness, approfittando di una nuova tendenza che incoraggia l’attività fisica nel comfort di casa. Questa trasformazione, sebbene positiva per il benessere individuale, solleva interrogativi sul futuro del fitness e delle palestre.
In sintesi, il Covid ha lasciato un’impronta indelebile sulle nostre abitudini quotidiane. Gli italiani sembrano aver trovato una nuova forma di normalità, in cui il tempo trascorso all’esterno è drasticamente diminuito, mentre quello dedicato alle attività domestiche è aumentato.
Se da un lato questa nuova realtà offre vantaggi in termini di sostenibilità, dall’altro porta con sé il rischio di un crescente isolamento sociale. È fondamentale, quindi, riflettere su come bilanciare il tempo trascorso a casa con opportunità di socializzazione, affinché il benessere individuale non comprometta quello collettivo.