Tra settembre e novembre 2024, le imprese Siciliane sono alla ricerca di circa 82 mila lavoratori, in particolare per contratti a tempo determinato o a tempo indeterminato. Secondo le previsioni del Centro Studi di Assoesercenti, basate sui dati del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, si prevede un aumento di 1,5 mila unità rispetto allo stesso periodo del 2023. Il settore più in crescita, stando ai dati, è quello dei servizi con quasi 58,5 mila contratti previsti, sostenuto soprattutto dalle imprese turistiche e commerciali. I servizi alla persone, al contrario, segnano un’importante riduzione, di circa 5 mila unità ben il 26% in meno rispetto all’anno precedente.
Tempo indeterminato in riduzione
Le imprese manifatturiere siciliane stanno cercando 10 mila lavoratori, mentre il settore delle costruzioni ben 13 mila, l‘industria alimentare va alla ricerca di 3 mila lavoratori. Nel terziario, invece, sono maggiori le opportunità con 16 mila assunzioni previste. Il contratto a tempo determinato è forma più diffusa, con 56 mila unità previste, apri al 68% totale e con un aumento dell’8% rispetto al 2023. Le imprese segnalano difficoltà nel reperire oltre 33 mila assunzioni soprattutto per mancanza di candidati idonei.
Le figure professionali più ricercate
I profili più ricercati, ma difficili da trovare, sono soprattutto gli operai specializzati nel campo delle costruzioni e delle conduzione di macchinari a motore, impiegati nel settore della ristorazione e le figure di addetti alle vendite. Si riscontrano particolari difficoltà nel reperire figure dirigenziali in particolare i tecnici della salute. Le opportunità per i giovani under 30 sfiorano le 20 mila unità, pari al 23% delle assunzioni totali. I settori che offrono maggiori opportunità per i giovano sono nella ristorazione e nelle vendite. Catania è leader nel commerci con 5 mila assunzioni previste, rappresentano il 44& dell’aumento dell’intero comparto siciliano.
Le parole del presidente di Assoesercenti: Salvo Politino
“É necessario rivedere il futuro del lavoro in Sicilia. La crescita economica, avviene solo se riusciamo a migliorare le competenze, a riqualificare il personale e a formare nuovi talenti richiesti dal mercato. La tecnologia richiede sempre di più lavori qualificati e in assenza di queste qualifiche rischia di sostituirsi al capitale umano. Il disallineamento tra le competenze richieste dalle imprese e le competenze possedute da chi cerca lavoro può determinare conseguenze negative sulle imprese, sulla produttività e sulla crescita economica. Bobbiamo necessariamente affrontare questa sfida su più fronti, coinvolgendo la politica, gli operatori economici, gli enti di formazione e tutti gli attori della filiera, ma soprattutto diffondere una nuova cultura del lavoro basata sul concetto delle competenze“