Si manifesta preoccupazione dal comunicato dell’associazione dei consorzi di bacino. “Drammatica situazione idrica in Sicilia – affermano dall’Anbi – nonostante una timida ripresa, poco più di 13 milioni di metri cubi in un mese, negli invasi siciliani mancano complessivamente circa 670 milioni di metri cubi d’acqua (-68%). Ma soprattutto si è ben 145 milioni sotto al precedente record negativo, registrato nel siccitoso 2017 – prosegue -, sono quasi vuoti i bacini di Disueri, Comunelli e Cimia, in provincia di Caltanissetta, trattenendo volumi d’acqua inferiori al milione di metri cubi”.
Nonostante ciò, i dati Istat indicano uno spreco del 52% di acqua nell’Isola. Nonostante a inizio 2024, per iniziativa del Segretario Generale dell’Autorità di Bacino del distretto idrografico della Sicilia, Leonardo Santoro, sia stato avviato un programma di razionamento per contrastare la siccità in aumento. Si tratta di una vera e propria emergenza, che in particolare colpirebbe le province di Agrigento, Caltanissetta, Enna, Messina, Palermo e Trapani. Relativamente ai cambiamenti climatici gli esperti parlano di probabile desertificazione del territorio.
A proposito, il Consorzio di bonifica di Catania canalizzerà provvisoriamente 600 litri d’acqua al secondo dal fiume Simeto a valle della traversa di Ponte Barca. Un aiuto per gli agricoltori della zona in vista dell’estate e per far fronte ai problemi di irrigazione presenti nel territorio.