Novità per la sparatoria avvenuta a Nesima alle 13 di venerdì scorso in via Santo Cantone: pare infatti che il terzo uomo coinvolto nella lite si sia presentato autonomamente negli uffici della squadra mobile. Si tratta di una sorta di “presentazione indotta”, in quanto gli agenti stavano già effettuando delle ricerche nell’abitazione dove è avvenuto il litigio dopo essere precedentemente identificato grazie la deposizione dell’altro uomo di anni 43 e la videosorveglianza presente nella zona. Dell’uomo non si conosce ancora l’identità e per lui la Procura ha emesso il fermo per ipotesi di tentato omicidio.
Iniziano così a essere più chiare le vicende della lite che pare essere avvenuta per questioni economiche in una casa di proprietà dell’Istituto case popolari di Catania la cui locataria è morta nel 2018 e da quel momento in poi è rimasta chiusa.
Durante l’interrogatorio, l’uomo, che ha dei piccoli precedenti penali, ha dichiarato che il luogo dove è avvenuta la lite era casuale e essa non sarebbe stata causata dall’occupazione abusiva della casa, ma per via di altri disguidi di natura economica legati a dei lavori. Inoltre, è emerso che durante la lite tra lui e l’italiano di anni 43, sarebbe stato accompagnato dal 27enne albanese. Quest’ultimo, è attualmente ricoverato nel reparto di rianimazione nell’ospedale Garibaldi di Catania in condizioni gravi.
Gli approfondimenti della polizia, guidati dal pm Martina Bonfiglio, sono ancora in corso per cercare di avere maggiore chiarezza sul movente che ha scatenato il litigio tra i tre.
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