Poco dopo le 21.15, le luci si sono spente e sono entrati in scena i musicisti per l’intro strumentale. Dopo pochissimi minuti, è arrivata lei per dare il via alla tappa catanese.
Questo è il suo primo tour nei teatri perché, come ha specificato la cantante stessa in apertura del concerto, “I teatri sono luoghi magici. Ho aspettato il momento giusto prima di esibirmi su questi palchi”. Del resto, questo è un momento fondamentale nella sua carriera: Francesca Michielin sta, difatti, festeggiando in tutta Italia i suoi primi 10 anni di musica.
L’apertura del concerto, organizzato da Vivo Concerti in collaborazione con Puntoeacapo, è stata vulcanica e piena di energia, grazie ai brani “Occhi grandi grandi” e “Vulcano”. Per presentare quest’ultimo in particolare, la cantante ha dichiarato di essere stata ispirata proprio dalla maestosa Etna. Ha poi proseguito con “Ghetto Perfetto”, “Battito di ciglia”, “Leoni” e “Comunicare”.
L’atmosfera si fa, però, sempre più profonda ed è arrivato il momento di condividere alcuni tra i pensieri più intimi: “Bosco” è la canzone che Francesca Michielin dedica a tutti coloro che si abbandonano a cose che fanno stare bene, senza dover avere per forza un’utilità o un secondo fine.
Prosegue il bonsoir! – Michielin10 a teatro con “Cattive stelle” e col grande successo di Sanremo 2021 “Chiamami per nome”. Poi è la volta di “Un cuore in due”, “Distratto”, “25 febbraio”, “Quello che ancora non c’è” e “Cheyenne”.
Ed è proprio sulle note di quest’ultima canzone che il pubblico si scatena a sostegno di Francesca Michielin: gli applausi durano per minuti interminabili e dalla platea si alza un coro che pronuncia il suo nome.
C’è ancora tempo per una riflessione però: “Padova può ucciderti più di Milano” è la canzone dedicata a coloro che si sentono diversi e vengono emarginati nei contesti di provincia. E poi tempo dei grandi successi come “Bolivia”, “L’amore esiste”, “Io non abito al mare” e “Nessun grado di separazione”.
Si chiude con una carrellata veloce di “Verbena”, “All to well”, “Tutto è magnifico” e “Bonsoir”. Ci sono i saluti finali, tra gli applausi. Tutto il pubblico ha ancora sulla pelle un’emozione fortissima, perché Francesca Michielin è una di quelle artiste che, attraverso la sua semplicità, riesce veramente a dare e condividere tutto ciò che sente.