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L’adolescenza non è mai stata indicata come il periodo più semplice nel corso della vita: si tratta di un momento in cui i giovani iniziano ad affacciarsi in autonomia al mondo, affrontando allo stesso tempo grandi cambiamenti personali. Tuttavia, queste non sono le uniche situazioni che rendono questo periodo di vita particolarmente delicato: infatti, il bullismo si presenta come una delle componenti che incidono pesantemente nella fase dell’adolescenza. Purtroppo, gli atti di bullismo tra giovani non conoscono frontiere e riguardano il mondo intero, inclusa l’Italia, per il cui territorio sono stati raccolti dei dati affatto rassicuranti.
Giovani e bullismo: il dossier TDH
Prima di approfondire l’argomento consultando i dati ottenuti per quanto riguarda il territorio italiano, è importante comprendere chi ha portato avanti la ricerca. Infatti, i dati sono stati raccolti grazie alla collaborazione tra Terre des Hommes, OneDay e la community di ScuolaZoo. Lo scopo è quello di rilevare la situazione esistente in Italia riguardo gli atti di bullismo nelle fasce d’età più giovani.
Il risultato dei risultati è stato il dossier Osservatorio Indifesa 2022-2023, il quale raccoglie le testimonianze dei giovani italiani su tutti i fenomeni discriminatori e di bullismo da loro vissuti. In particolare, i temi tenuti in considerazione sono gli eventi di discriminazione, bullismo e la sua forma virtuale denominata “cyberbullismo” e i pericoli del web. Infine, l’Osservatorio Indifesa pone anche una particolare attenzione alla situazione vissita dalle bambine e ragazze italiane, raccogliendo dei dati mirati anche riguardo le differenze di genere.
Bullismo tra i giovani: la situazione in Italia
Per quanto riguarda l’andamento del fenomeno del bullismo tra i giovani italiani, per l’anno 2022-2023, Indifesa ha raccolto oltre 3mila testimonianze di ragazzi compresi tra i 14 e i 26 anni. Da quanto rilevato, ben il 47,7% dei giovani italiani intervistati ha dichiarato di essere vittima di bullismo o di cyberbullismo, con pretesti vari, come elencato di seguito:
- Aspetto fisico: 37%;
- Origine etnica: 7%;
- Orientamento sessuale: 5%;
- Condizione economica: 3,5%;
- Religione: 3,3%;
- Identità di genere: 1,9%;
- Disabilità: 1,3%.
Tra i risultati maggiormente riscontrati sui giovani che sono vittime di bullismo si evidenzia la perdita di autostima e di fiducia nei confronti degli altri nel 38% dei casi, mentre altri hanno affermato di isolarsi o aver riscontrato un peggioramento nel rendimento scolastico.
Tuttavia, un dato che dovrebbe far allarmare ancora di più, soprattutto a fronte dei numerosi casi di suicidio tra i giovani causati da depressione o insoddisfazione e pressione sociale, è la percentuale di ragazzi che riescono a chiedere aiuto. Infatti, solo il 5% dei giovani ha parlato della sua situazione e ha chiesto un supporto a tal proposito e, tra chi ne parla con i genitori, il 21% preferisce rivolgersi alla madre, mentre solo il 3% si rivolge al padre.
I dati raccolti per la Sicilia
Se sul piano nazionale la situazione non è delle migliori, non è diverso l’andamento del fenomeno del bullismo nelle sue sfaccettature per quanto riguarda la Sicilia. Infatti, nell’Isola maggiore italiana, ben il 45,6% dei ragazzi ha affermato di essere vittima di atti di bullismo o di cyberbullismo: un dato che non si allontana troppo da quello nazionale.
Stesso andamento nazionale anche per quanto riguarda la richiesta di supporto agli adulti o a personale specializzato: solo il 4% dei ragazzi siciliani parla della situazione che vive con qualcuno, mentre il 26,4% non ne parla con nessuno. Risultato analogo a quello nazionale è anche quello relativo ai principali timori dei giovani riguardo al mondo del web: infatti, 8 ragazzi su 10 hanno “paura” di internet, o meglio dei pericoli che può celare. In particolare, il 22% dei giovani intervistati teme i possibili atti di cyberbullismo dei quali possono cadere vittima, mentre il 19% è più preoccupato dal furto d’identità.
Tuttavia, non mancano tematiche altrettanto serie tra le paure dei giovani, dato che il 17,4% teme di poter essere vittima di atti di revenge porn e il 12% si preoccupa della possibile alienazione dalla vita reale in cui potrebbero cadere con un uso prolungato del web.