Bollo auto: in Sicilia c’è ancora un mese di tempo per usufruire dell’agevolazione “straccia bollo” della Regione Sicilia e cioè pagare gli arretrati senza interessi.
Bollo auto: proroga pagamenti
A rendere nota la proroga del pagamento del bollo auto è l’assessore regionale all’Economia, Marco Falcone. “È una misura che era già stata decisa dal governo regionale – afferma Falcone – anche perché il differimento del termine di pagamento è stato molto apprezzato dai contribuenti siciliani e adesso lo stiamo estendendo almeno fino al prossimo 31 dicembre. L’obiettivo che ci eravamo prefissati – sottolinea Falcone – può dirsi già raggiunto: nel solo mese di novembre 2022 gli incassi da bollo auto per la Regione sono aumentati del 255 per cento rispetto a novembre 2021 e in appena due mesi abbiamo registrato oltre 183mila pagamenti. Significativi, dunque, i vantaggi in termini di riscossione per i nostri uffici, ma soprattutto in termini di concreti risparmi per i cittadini siciliani volenterosi che, ancora in questo momento, affollano gli sportelli appositi”.
Bollo auto: come funziona la norma “straccia bollo”
Con la norma “straccia bollo” è infatti possibile pagare i bolli scaduti nel periodo 1° gennaio 2016 – 31 dicembre 2021 evitando di pagare ulteriori sanzioni.
L’agevolazione ‘straccia bollo’ della Regione – spiega Marco Falcone, Assessore all’Economia – è ad oggi l’unica fra le misure vigenti in Italia che azzera interessi e sanzioni a carico di quei cittadini che vogliono sanare le proprie posizioni. Interveniamo con buon senso nell’ottica di dare respiro alle casse della Regione e migliorare la capacità riscossiva, venendo incontro alle esigenze del contribuente”.
“Il governo Schifani – aggiunge Falcone – inserirà inoltre nelle prossime variazioni di bilancio la possibilità di rateizzare i debiti superiori a cinquemila euro senza sanzioni e interessi”.
A introdurre la misura “straccia bollo” era stata la legge regionale 16 dello scorso agosto. La regolarizzazione agevolata riguarda sia le persone fisiche che giuridiche, riguarda i mancati pagamenti già iscritti a ruolo per gli anni dal 2016 al 2019 (escluse le somme già versate all’agente della riscossione) e quelli degli anni 2020 e 2021 non ancora regolarizzati con i canali di riscossione ordinaria.
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