I tempi cambiano, e con loro la tecnologia. Se un tempo il possesso di un telefono cellulare risultava quasi un fatto eccezionale, oggi quasi tutti tengono in mano, tasca o borsa uno smartphone. Utilizzatissimi e pronti per qualsiasi evenienza soprattutto per i giovani.
L’uso spesso eccessivo degli smartphone da parte dei ragazzi finisce spesso per allarmare gli adulti. Questo è uno dei motivi per cui, presso il l’Istituto superiore paritario “Malpighi”, sito a Bologna, già da oggi (primo giorno di scuola) è partito un esperimento che accompagnerà gli allievi per tutto l’anno scolastico: il divieto di smartphone a scuola con “confisca” a inizio giornata, permanente sia durante le ore di lezione che durante il periodo d’intervallo, e restituzione a fine giornata.
Il Preside dell’Istituto, Marco Ferrari, definisce l’esperimento ai microfoni de La Repubblica, come “tentativo coraggioso”e “che non calpesta la libertà di nessuno, ma permette ai ragazzi di sperimentare una scuola nuova, quella che tutti noi abbiamo vissuto, senza smartphone”.
Secondo quanto raccontato dal dirigente, gli allievi del liceo “durante l’intervallo, nemmeno parlano più tra loro e in classe sono continuamente distratti dal telefonino”. Da constatazioni del genere nasce l’esigenza di una misura.
“Abbiamo deciso – continua Ferrari – che occorreva un intervento educativo forte, mi rendo conto che lo è, ovvio che ci esponiamo anche alle reazioni critiche. Ma quella dal cellulare è una dipendenza che non puoi vincere con la buona volontà”.
A queste dichiarazioni fa eco la rettrice delle scuole Malpighi, Elena Ugolini, che spiega a Repubblica come “per lo smartphone rimangono libere le altre 18 ore della giornata”.
“Il momento dell’apprendimento – spiega la rettrice – della lezione e della costruzione di relazioni sociali all’intervallo può essere favorito e accresciuto nelle sue potenzialità se abbiamo il coraggio di regalare ai nostri studenti la libertà da una dipendenza oramai quasi insuperabile che è quella dallo smartphone”.
I frutti di questo esperimento “anti-dipendenza”? Secondo quanto indicati dal Preside Ferrari, questi verranno verificati alla fine dell’anno scolastico appena iniziato. Nel frattempo, a detta del dirigente, altri istituti dovrebbero attuare un analogo tentativo.