Nel mese di marzo 2022, la prima città per tasso di inflazione è Catania con una percentuale dell’8,1%. I dati sono stati raccolti dall’Istat e dopo Catania troviamo: Bolzano (7,8%) e Messina (7,7%).
In generale, si riscontra un aumento dei prezzi in tutta Italia: nelle Isole (da +6,8% di febbraio a +7,5%), nel Sud (da +6,0% a +6,7%) e nel Nord-Est (da +5,9% a +6,7%). Al di sotto della media, solo il Centro (da +5,6% a +6,1%) e il Nord-Ovest (da +5,3% a +6,0%).
L’Istat ha analizzato al ribasso le stime dell’inflazione e stima che l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività registra un aumento dell’1,0% al mese e del 6,5% all’anno. La stima precedente annuale era del 6,7%. Secondo i dati raccolti da un sondaggio, un italiano su due taglia la spesa dal carello per via del vertiginoso aumento dei prezzi. Da marzo 2022 si evidenzia un aumento del 5,8% per i prodotti alimentari.
Molti italiani, circa il 38%, hanno cambiato il modo di fare spesa puntando a prodotti low-cost. Inoltre, la quantità degli acquisti è scesa rapidamente. La Coldiretti sottolinea anche l’aumento dei prezzi per Pasqua: le uova di Pasqua costano più del 4,5% rispetto allo scorso anno; la carne registra un aumento del 4,9%; al ristorante i conti vanno in aumento del 3,6%; e per i servizi alberghieri del 9,3%.
Altri rincari da segnalare sono quelli dell’olio di semi +23,3%, quello di frutta e verdura 17,8%, del burro al 17,4%. Ci sono rincari piuttosto alti anche per la pasta del 13%, per i frutti di mare 10,8% e la farina 10%, anche il pane ha subito un aumento del 5,8%.