Il Green pass è obbligatorio per accedere in molti luoghi: cosa accadrà all’università, quando le lezioni ed esami ricominceranno a svolgersi in presenza?
Secondo la ministra dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, gli universitari sono chiamati a dare il buon esempio, come ha dichiarato a La Stampa: “Gli universitari devono vaccinarsi e dare l’esempio a tutta la società. Il prossimo anno gli esami saranno in presenza, ancora una volta gli atenei faranno da apripista: vedremo se obbligare gli under 18″.
A partire da settembre, tutti gli universitari dovranno esser dotati di certificazione verde per rientrare in aula e svolgere gli esami in presenza. Queste indicazioni sono state rese note anche durante l’ultimo Consiglio dei Ministri e rappresenterebbero il punto di partenza per poter svolgere tutte le attività in presenza e in sicurezza. Tuttavia, il Governa sta pensando di prospettare anche opzioni alternative per chi non possiede il Green pass.
“Le università sono formate da spazi molto variegati dove non è sempre possibile garantire le distanze – ha spiegato la Ministra – . Ci sono le aule ma anche le biblioteche, le residenze per gli studenti, i campus. Abbiamo un milione e 800mila studenti fra i 19 e i 25 anni e quindi proprio a loro chiediamo di dare un esempio alla nostra società. Senza l’obbligo, il rientro non sarebbe avvenuto nella massima sicurezza”.
“Abbiamo potuto introdurre una misura come questa grazie al fatto che nelle università la didattica è mista, sia in presenza che a distanza, quindi garantire l’accesso negli spazi solo a chi ha il Green Pass permetterà comunque di non lasciare nessuno indietro, al contrario di quanto avviene a scuola”, ha concluso.