Coronavirus e Natale: un connubio che, in questi giorni, sta facendo molto discutere. Tra le ipotesi, ci sarebbe quella di una ripartura o almeno di un annullamento del coprifuoco. Tuttavia, alcuni specialisti credono sarebbe un errore. Tra questi, il professore Andrea Crisanti, direttore di microbiologia e virologia all’università di Padova: “Sarebbe moralmente inaccettabile se riaprissimo tutto a Natale, per fare tutto il casino fatto in Sardegna quest’estate e ricominciare dall’inizio”, ha detto ad Agorà commentando così l’ipotesi di un allentamento -nel periodo natalizio – delle misure per arginare la diffusione del coronavirus.
“I casi non stanno aumentando al ritmo della settimana scorsa – ha aggiunto –. Se ieri fossero stati fatti 210-220mila casi, saremmo arrivati a circa 36-37mila casi. Quindi ci troviamo davanti a piccole variazioni rispetto al numero dei casi. Sicuramente le misure hanno avuto l’effetto di rallentare l’andamento della curva: la prossima settimana vedremo se la curva inizierà a scendere. Se non scende, bisogna fare qualche altra cosa. Sono morte 9 mila persone dall’inizio della seconda ondata, le famiglie stanno pagando un prezzo emotivo immenso”.
“L’obiettivo del governo – conclude – era smorzare il picco senza compromettere la componente economica che si vuole preservare. È un obiettivo che in qualche modo stanno raggiungendo. Stiamo imponendo un sacrificio importante agli italiani, stiamo accettando un sacrificio sociale ed emotivo ogni giorno con 500 morti”.