Oltre ad aver macchiato l’immagine di un’intera città, tra i maggiori soggetti ad esser stati colpiti sono i tifosi, in un turbinio di dolore e emozioni che li hanno attraversati nelle ultime 24 ore.
“Onore a noi che non ci siamo venduti” comincia così il laconico pensiero dei tifosi della Curva Nord apparso nella fan page facebook “Quando saremo tutti nella Nord“. Hanno gridato e cantato tutto l’anno contro la società, da Pulvirenti a Cosentino, durante le gare interne del Catania al Massimino. Il loro amore è stato esemplare ed incondizionato e, nonostante l’amara retrocessione della massima serie, quest’anno il boom di abbonamenti non si è fatto attendere. Stadio pieno, “amici portati” al Massimino e bandiere sempre al vento. Ma tutto questo non è bastato. Non è bastato al presidente guardare oltre, guardare verso la sua gente e farlo riflettere nei confronti del marcio che gli stava vicino. Si è lasciato andare, si è fatto prendere la mano da una salvezza comprata e probabilmente anche dai soldi avari delle scommesse. Adesso il Catania rischia di sprofondare nelle serie dilettantistiche nel peggiore dei casi, una retrocessione in lega pro o penalizzazione di punti. Ma pare che, alla luce delle cose, non sia quest’ultima la via che percorrerà la giustizia sportiva.
“Onore a noi che non ci siamo venduti. Che non ci siamo girati dall’altra parte. Che abbiamo denunciato il disastro Catania già un anno fa. Che nonostante le critiche di molti siamo andati avanti lo stesso – continua il comunicato della Nord -. Oggi è un giorno triste ma dobbiamo avere la consapevolezza che ci siamo comportati secondo coscienza. Perché difendere i nostri colori è anche denunciare quello che non va, non chiudere gli occhi. Il prezzo da pagare sarà alto e lo pagheremo. È giusto così. È il modo per difendere l’integrità e la purezza della nostra Storia. E poi ripartiremo. Da qualunque categoria. Onesti, e puliti. Catania siamo noi“.
I tifosi si sono dati appuntamento per un corteo che si svolgerà sabato, con il luogo che verrà deciso solo stasera nella consueta riunione di piazza Dante, a sottolineare che “E’ un momento difficile, dobbiamo stare uniti. Questa battaglia cominciata ormai nove mesi sapevamo che sarebbe stata dura ma non immaginavamo che avrebbe dovuto confrontarsi con un quadro così desolante. Sapere però che marciamo tutti insieme è importante. Il Catania è della sua gente, e la sua gente lo salverà!“.
E dalla stessa Curva Sud, in accordo con la curva dirimpettaia, il pensiero è sempre lo stesso: “Catania siamo noi. Nei momenti di difficoltà, soprattutto. Oggi è il momento di stringerci tutti, e di dimostrare che dei nostri colori siamo sempre fieri ed orgogliosi. Coloriamo la città! Bandiere e sciarpe nei balconi come se avessimo festeggiato la promozione!“
Tantissimi i messaggi di conforto che arrivano dalle società gemellate, a partire da quella del Napoli, passando da Trapani e Crotone. La città è unita, un esercito, compatta in un unico grido: FORZA CATANIA!