Sarà un anno difficile, complesso senza alcun dubbio e anomalo per quanto vissuto negli ultimi mesi del 2020 dal mondo intero. Sarà quasi strano tornare in quei banchi di scuola, gli stessi che da anni sono sinonimo di cultura e socialità, ma anche di formazione, disciplina e quotidianità per milioni di studenti.
Oggi, 14 settembre 2020, ufficialmente si riparte dopo mesi di inattività estiva, lezioni multimediali di fine anno ed esami di maturità sui generis. Si riparte, ove possibile, con tutte le precauzioni del caso, tra le innumerevoli polemiche che stanno decisamente superando anche la stessa voglia di tornare tra i banchi di scuola. Proprio quest’ultimi, oggetto di diatriba nelle ultime settimane, saranno collocati in maniera da distanziare alunni e docenti ed qualsiasi contatto, quasi disumano, tra gli stessi compagni di classe.
“Gli studenti hanno tanta voglia di tornare in classe e riappropriarsi della socialità. Questo sarà un anno complesso, lo sappiamo, ma abbiamo lavorato tanto e costruito una strategia di prevenzione che funzionerà se ognuno farà responsabilmente la propria parte“, ha dichiarato stamane la Ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina.
Mascherine obbligatorie durante le ore di lezione, distribuite nei plessi scolastici come detto dallo stesso commissario Arcuri: “Già distribuiti 94 milioni di mascherine e 400mila litri di gel. Gli 8,5 milioni di studenti e il milione e mezzo di docenti avranno la mascherina chirurgica, come avevamo detto, che gli servirà per svolgere le attività in sicurezza. Questo si ripeterà tutti i giorni fino alla fine dell’anno“.
Si riparte anche in Sicilia, con diverse istituti scolastici che stamane hanno aperto i battenti dopo diversi mesi di parziale inattività. Fissato al 14 settembre l’inizio ufficiale, ma i singoli istituti, anche quelli che non saranno sede elettorale, possono fare la richiesta, per comprovati motivi, per posticipare l’apertura al 24 settembre, secondo la delibera firmata del presidente della regione Nello Musumeci.
La temperatura si dovrà misurare a casa, come ribadito dalla stessa Azzolina, mentre la ricreazione si potrà fare ma restando seduti o a turni, in ogni caso evitando qualsiasi tipo di assembramento. Ma cosa succede in caso di positività di uno studente o del personale scolastico? Tra le faq del Ministero della Salute si legge che bisognerà “effettuare innanzitutto una sanificazione straordinaria della scuola. La sanificazione va effettuata se sono trascorsi 7 giorni o meno da quando la persona positiva ha visitato o utilizzato la struttura. Nel caso in cui un alunno presenti un aumento della temperatura corporea al di sopra di 37,5°C o un sintomo compatibile con COVID-19 in ambito scolastico, le seguenti misure: informare subito il referente scolastico per Covid-19; avvisare subito i genitori dell’alunno; ospitare l’alunno in un’area apposita, in compagnia di un adulto che indossi una mascherina chirurgica; far indossare una mascherina chirurgica all’alunno se ha un’età superiore ai sei anni e se la tollera. Il personale scolastico potrà procedere all’eventuale rilevazione della temperatura corporea mediante l’uso di termometri che non prevedono il contatto“.