Con la chiusura di scuole e università si è reso necessario attivare piattaforme ad hoc, tramite le quali continuare la normale attività didattica. Sfruttando i mezzi messi a disposizione dalla tecnologia, si è riusciti a ripartire quasi immediatamente con lezioni ed esami.
Come comunicato dal Ministero dell’Università e della Ricerca più del 90% delle università sta erogando formazione online, con alto gradimento da parte degli studenti. Per quello che riguarda le lezioni, il 94% sono quelle che si sono tenute online, con accesso alle piattaforme da parte di 1 milione e 200 mila studenti, a fronte di un totale di iscritti alle università italiane pari a 1 milione e mezzo circa. Sono stati svolti online 70 mila esami solo nel primo mese.
Questi sono i numeri resi noti da Gaetano Manfredi, Ministro dell’Università e della Ricerca, nel corso del suo intervento al DigitalTalk. “Tutta l’operazione emergenziale è stata gestita con l’obiettivo di garantire continuità dell’azione, ovvero sospendendo lezioni con presenza fisica ma senza interrompere le attività delle università, che avrebbe comportato la sospensione di una serie di scadenze (esami, scadenze per il raggiungimento crediti o per la partecipazione degli studenti agli scambi con l’estero, agevolazione tasse, etc), e dunque problemi drammatici per la ripartenza“, spiega il ministro Manfredi, nel corso del suo intervento al DigitalTalk organizzato dalla Fondazione Ottimisti e Razionali con trenta autorevoli rappresentanti della mondo produttivo italiano.
“Ciò che servirà nella fase post emergenza – sottolinea – sono strumenti per una decompressione sociale. L’emozione forte vissuta oggi ci consentirà di mettere a sistema un approccio che alcuni atenei avevano già iniziato a sperimentare: un’offerta blended, che abbina attività in presenza ad attività online, molto più integrata e inclusiva“.