La disoccupazione in Sicilia resta una, se non la prima, delle principali criticitร per la nostra Regione. Riuscire a trovare un impiego di qualsiasi tipo, infatti, sembra ormai essere divenuta un’odissea senza fine, specialmente per i giovani, che non riescono a inserirsi nel mercato del lavoro. E se vi dicessero che, in un simile contesto, una buona parte delle posizioni lavorative aperte restano inesaudite o senza candidati? Sembra difficile da credersi, eppure รจ quanto emerge dal rapporto sull’occupazione pubblicato dalla Cgia di Mestre, che mostrerebbe una situazione per certi versi incredibile.
Stando alle statistiche, in effetti, non soltanto i candidati avrebbero difficoltร a farsi assumere, ma anche i datori di lavoro troverebbero complesso riuscire a coprire le posizioni necessarie. Molto spesso, quindi, sebbene il lavoro ci sia, non si riuscirebbe comunque a concludere l’assunzione, a causa della mancanza delle competenze richieste o per via dello scarso o nullo numero di candidati.
Disoccupazione vs assunzioni: lo sguardo della CGIA
Secondo i dati elaborati dall’Ufficio Studi della CGIA, che analizzano i risultati emersi dall’indagine relative alle entrate programmate dagli imprenditori per gennaio 2020, emergerebbe una seria preoccupazione sulla possibilitร di reperimento delle risorse umane necessarie. Risulterebbe, quindi, come il 32% delle assunzioni previste sarebbe di difficile attuazione, sia per la mancanza di candidati con le competenze necessarie, sia per lo scarso numero di curriculum pervenuti.
Ma in un Paese con un tasso di disoccupazione tra i piรน alti in Europa come si possono verificare simili situazioni? โLโofferta di lavoro si sta polarizzando โ afferma il coordinatore dellโUfficio studi Paolo Zabeo โ da un lato gli imprenditori cercano sempre piรน personale altamente qualificato, dallโaltro figure caratterizzate da bassi livelli di competenze e specializzazione. Se per i primi le difficoltร di reperimento sono strutturali a causa anche scollamento che in alcune aree del Paese si รจ creato tra la scuola e il mondo del lavoro, i secondi, invece, sono profili che spesso i nostri giovani rifiutano e solo in parte vengono coperti dagli stranieriโ.
Scollamento offerte di lavoro-occupazione: la situazione al Sud
Di certo, tuttavia, questa problematica non puรฒ che riguardare le sole regioni del Nord e del Centro Italia, se si considera come al Meridione la “fame” di lavoro abbia raggiunto limiti ingestibili. E invece no. I numeri offerti dal CGIA di Mestre, infatti, dimostrerebbero come, anche se in misura minore, questa realtร riguardi anche le cittร del Sud.
Sebbene al Sud la difficoltร a colmare le posizioni lavorative aperte sia, per ovvie ragioni, meno incalzante, tuttavia anche le regioni meridionali, Sicilia compresa, non si esulerebbero da questo circolo vizioso. In effetti, le maggiori criticitร si riscontrerebbero nelle cittร del Nord e dell’Est del Paese, ma al Sud la percentuale di difficile reperimento di manodopera si assesterebbe comunque intorno al 27,5%. Le punte massime di avrebbero a Chieti con il 35,7%, a Teramo con il 34,4%, a Siracusa con il 32,5%, a Potenza con il 32,2%, a Taranto con il 31,7%, a L’Aquila con il 31,6%, a Cagliari con il 30,6%.
I ruoli professionali che vanno maggiormente a vuoto
Ad andare a vuoto sarebbero numerosi annunci di lavoro, riguardanti, quindi, differenti figure professionali. Al Sud le difficoltร maggiori si riscontrerebbero nel reperire le figure di cuochi, camerieri e altre professionisti del settore turistico, conduttori di mezzi di trasporto.
Si tratta di una realtร paradossale, considerato che, fino a pochi decenni fa, queste erano alcune delle professioni piรน ambite e ricoperte, anche dai giovani. Oggi, tuttavia, i ragazzi non avrebbero voglia di impegnarsi in questi ruoli per ragioni di tipo economico e di impegno fisico. Si tratta, effettivamente, di lavori piuttosto pesanti e che richiedono un impegno considerevole. Inoltre, non รจ affatto economico conseguire le patenti e le qualifiche necessarie, andando a sfiorare, nel caso degli autotrasportatori, cifre pari a circa 3000 euro.
Disoccupazione in Sicilia: la situazione
La disoccupazione in Sicilia riveste uno dei principali problemi. Nonostante ciรฒ, sull’Isola le assunzioni previste per il mese di gennaio si sarebbero aggirate intorno alle 19mila e duecento, con una difficoltร a coprire i ruoli del 26%. Di questa percentuale il 10% sarebbe da imputare alla mancanza di candidati e il 13% alla scarsa preparazione dei profili esaminati.
A Catania su 4690 richieste di assunzione il 26,4% circa sarebbe andato a vuoto a causa della mancanza di candidati (9,4%) o per via delle competenze ritenute insufficienti (13,9%). Anche in questo caso a mancare sarebbero cuochi, camerieri e professionisti del turismo, addetti alle vendite, informatici e conduttori di mezzi di trasporto.
Occupazione vs preparazione professionale
Se รจ vero, quindi, che la mancanza di posti di lavoro rappresenta ancora un’urgenza sociale non sottovalutabile, รจ altrettanto attuale, comunque, la necessitร di attenuare il dislivello tra requisiti richiesti e preparazione professionale. Il ruolo della scuola non sembrerebbe essere sufficiente e anche i percorsi professionali specifici, molto spesso a pagamento, non sarebbero sempre accessibili a tutti.
Nonostante ciรฒ, non รจ possibile negare come, rispetto al passato, un numero sempre maggiore di giovani riesca a conseguire un titolo di studio piรน alto. Se fino a non troppi decenni fa, la licenza media costituiva il punto massimo di arrivo per molti italiani, ai nostri giorni, se non altro, รจ considerevole il numero di studenti che riescono a conseguire almeno il diploma di maturitร . Non sara, quindi, che anche da parte delle aziende ci sia un carente desiderio di investire nella formazione e preparazione delle proprie risorse?
Qualunque sia la veritร , e al di lร dei responsabili, resta il fatto che in Italia si registrerebbe il piรน alto numero di occupati che, rispetto ai colleghi europei, ricoprono posizioni al di sotto delle proprie competenze. Sarebbero poco meno di 6 milioni gli italiani che, pur di assicurarsi uno stipendio, accetterebbero lavori inferiori alle proprie possibilitร . Una realtร , sicuramente, non di semplice risoluzione.