Si cerchi una foto di un paese mediterraneo. Ancor di più, si vada cercando delle immagini della Sicilia. Tra le prime foto ad apparire, oltre quelle dell’Etna, vi sarà sicuramente una raffigurante un fico d’India. Eppure, sebbene sia un elemento caratterizzante delle nostre zone, questo delizioso frutto non è affatto mediterraneo. E neppure europeo.
Storia del fico d’India
Come può vagamente suggerire il nome, il frutto non ha niente a che vedere col Mediterraneo. Esso, infatti, proviene dall’America Centrale. Coltivato già dai tempi degli Atzechi, arrivò in Europa nel 1493, al ritorno di Cristoforo Colombo dall’appena scoperta America.
Dapprima, la pianta venne perlopiù esposta negli orti botanici; successivamente, essa si sviluppò un po’ ovunque nel bacino mediterraneo, dove divenne parte integrante del territorio, tanto da caratterizzarlo ancora oggi. Attualmente, sebbene i maggiori produttori restino i messicani, non vi sono eguali nel numero di descrizioni e immagini dei paesi mediterranei legate al fico d’India.
Benefici del frutto
Sebbene venga l’acquolina in bocca solo a parlarne, il fico d’India non ha solamente un buonissimo sapore. Pieni di vitamine ed energetici, hanno le proprietà probabilmente più ricercate: donano sazietà e contengono poche calorie. Questo gioca a favore, senz’altro, di chi vuol qualcosa di dolce ma segue una dieta. Ottime anche le proprietà diuretiche del frutto.
Molto importante anche lo “sbarramento” che il frutto costituisce nel nostro corpo. Infatti, permette di assimilare meno grassi e zuccheri, giocando a favore di coloro che lottano nel tenere a livelli normali la glicemia. Riduttore naturale di colesterolo cattivo nel sangue, aiuta anche a purificare organi come fegato e polmoni: ci si può preparare, infatti, un dolce sciroppo per la tosse.
Ma si passi alla cura personale: il fico d’India, infatti, può essere utilizzato anche in questo contesto. Ricco di vitamina C, il frutto può essere considerato astringente; applicato nel viso, dunque, aiuterebbe a contrastare rossori e impurità.
Un po’ come l’aloe, anche per la pianta si può utilizzare il metodo “spacca la foglia in due”; la gelatina contenuta al suo interno aiuterebbe a cicatrizzare le ferite, e a fermare il sanguinamento. Infine, sono notevoli le proprietà emollienti della pianta: ottima anche contro le punture degli insetti.
Dunque, ricapitolando: buono da mangiare, ottimo per il proprio corpo, splendido per la cura di sé. Il fico d’India ha senza dubbio mille e più benefici che aspettano solo di essere scoperti. E, mal che vada, se non si è patiti della cura personale? Si può sempre cedere ad un delizioso spuntino, ipocalorico e ottimo per qualsiasi dieta si segua.