Ogni estate sempre la stessa storia: San Giovanni Li Cuti sembra essersi trasformata per i catanesi, specie quelli più giovani e audaci, nella spiaggia preferita dove poter mettere alla prova abilità da “provetti tuffatori”. Sono in molti, ogni estate, a scegliere di sfidare la sorte “buttandosi” a capofitto dal muretto delimitante lo spiazzo del porticciolo, in mare, mettendo a rischio la propria incolumità. L’ebbrezza del pericolo, si sa, piace a tutti, sopratutto ai più giovani, ma non sempre la buona sorte gira dalla nostra parte. Basta una una rincorsa presa male o troppo lentamente per finire, faccia a terra, contro il cemento. Proprio come è accaduto domenica scorsa: a farne le spese un giovane catanese.
Come riportato dal quotidiano La Sicilia, pare che il ragazzo sia scivolato proprio mentre prendeva la rincorsa, cadendo rovinosamente sull’asfalto e successivamente in acqua, privo di sensi. A soccorrerlo ci ha pensato il guardiano delle barche del porticciolo che vanta, tra l’altro, un passato da bagnino: il giovane, ancora privo di sensi, è stato adagiato sulla banchina. Dopo l’arrivo dei soccorsi, si è fortunatamente constatato che il danno era minore di quello che si era pensato inizialmente: il ragazzo, una volta ripresi i sensi, è stato portato in ospedale con spalla e zigomo destro fortemente doloranti.
Preso atto del fatto che le gare di “tuffi folli” dal muretto sono ormai all’ordine del giorno, sarebbe necessario che l’amministrazione si premurasse a fermare tutto ciò. Basterebbe, ad esempio, porre un ostacolo come una piccola e bassa ringhiera in modo da impedire ai più audaci la rincorsa. Sembra tra l’altro che il muretto che regge la piazza, proprio in questo angolo, sia sul punto di cedere. Per questo sarebbe necessario che l’amministrazione si desse da fare per evitare ulteriori pericoli e salvaguardare così l’incolumità pubblica. Alcuni tratti di banchina del porticciolo sono vecchi e profondamente lesionati, pronti a staccarsi da un momento all’altro, proprio nel punto dove c’è la scaletta che i ragazzi usano per risalire sul molo dopo i tuffi. Se il muro dovesse venire giù qualcuno potrebbe rimanere schiacciato. Manca anche anche una ringhiera cui potersi aggrappare per non scivolare e risalire dall’acqua in tutta sicurezza e la scaletta di risalita è anch’essa pericolante e vecchia.
Senza la dovuta messa in sicurezza dell’area, episodi come quelli di domenica scorsa sono destinati a ripetersi ancora nel tempo: speriamo quindi nella volontà dell’amministrazione di accogliere l’appello per permettere ai catanesi di godere del loro mare… sicuro.