Arriva un altro nome in corsa per la carica di rettore all’Università di Catania. Anche prof. Agatino Cariola, ordinario di diritto costituzionale presso l’ateneo catanese ha deciso di presentare la propria candidatura. L’annuncio è arrivato tramite una lettera aperta, dove si legge:
“Ho deciso di candidarmi per le prossime elezioni del Rettore dell’Università di Catania e porre a disposizione della nostra Università le competenze che ho acquisito proprio studiando e lavorando al suo interno per tanti anni. Sono grato alla mia Università per quanto mi ha dato, ad iniziare dall’insegnamento dei miei Maestri sino all’opportunità di fare ricerca; sono grato al Personale tecnico ed amministrativo per quanto ho appreso da esso e per la generosa collaborazione; sono sempre grato ai giovani studenti per il confronto pressoché quotidiano con loro.
Penso che oggi si richieda ad ognuno di noi – ai docenti come ai funzionari ed agli studenti – di riacquisire motivazione per il lavoro che facciamo oltre al senso forte dell’appartenenza universitaria. C’è da rafforzare, se non da ricostruire, il rapporto con il territorio: con le istituzioni, con il sistema produttivo e con i ceti professionali, con i pazienti che si rivolgono alle strutture sanitarie di guida universitaria, con le famiglie degli studenti affidati a questa Università. Forse dovrebbe parlarsi di patto di corresponsabilità tra Università, famiglie e territorio, comprensivo quest’ultimo di istituzioni e settori produttivi. Non va dimenticato che questa Università è quella che ha formato e forma i professionisti di questo territorio a tutti i livelli. Quantomeno per il numero di docenti e personale, ma anche per le risorse che gestiamo, rimaniamo la più grande azienda del territorio.
E con l’obiettivo di investire nella ricerca e nella formazione dei giovani, ed oggi anche con la responsabilità di rendere conto di ciò che facciamo. Questo compito esige anche uno scatto di orgoglio che sappia superare gli smarrimenti del presente, correggere ciò che è da cambiare, sostenere pratiche sempre più trasparenti e avere la capacità a spiegarle all’esterno, presupposto indispensabile per guadagnare la fiducia degli altri. Dobbiamo riconquistare e saper investire in fiducia tra noi e con questo territorio: fiducia che è poi il motore dell’innovazione e dello sviluppo in qualsiasi campo.
La mia candidatura è un tassello – minimo se si vuole – in questo processo inevitabilmente lungo che sconta le nostre abitudini e le nostre particolari convenienze, le difficoltà del contesto territoriale nel quale ci muoviamo, la riduzione dei trasferimenti di risorse, la competizione con altri soggetti nei mondi della ricerca e della formazione. L’occasione delle elezioni ci costringe quasi a riflettere su noi stessi. La mia candidatura è il contributo personale che posso offrire in termini di energie e di impegno a questa riflessione comune”.