Diffondere la cultura della legalità conviene a tutti. Prevenire gli episodi di corruzione, attraverso l’educazione dei giovani e la trasparenza assoluta in tutti gli atti della Pubblica amministrazione, è infatti un percorso obbligato che aiuta il Paese a riabilitarsi agli occhi della comunità internazionale, attraendo di conseguenza gli investimenti e favorendo l’inserimento lavorativo dei giovani più preparati e meritevoli.
Saranno questi alcuni dei punti principali della relazione che il presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione (Anac), Raffaele Cantone, terrà oggi pomeriggio, martedì 24 febbraio, alle 18,30, nell’aula magna della Scuola Superiore di Catania (via Valdisavoia, 9), incontrando i docenti e gli studenti dell’Ateneo catanese e della Scuola d’eccellenza.
L’incontro sarà aperto dagli indirizzi di saluto del rettore dell’Università di Catania Giacomo Pignataro e del presidente della Ssc Francesco Priolo e sarà presentato dalla prof.ssa Ida Nicotra coordinatore della classe delle Scienze umanistiche e sociali della Scuola e componente dell’Anac. Interverranno anche i componenti Anac Michele Corradino e Nicoletta Parisi.
Cantone, napoletano, alla guida dell’Anac dal marzo dello scorso anno, sostiene fermamente che la lotta alla corruzione non si limiti infatti ad una questione di mera repressione, quanto di fattiva prevenzione di quel malaffare che arreca danni sia per il dispendio di denaro pubblico, sia perché fa sì che l’Italia venga percepito all’estero come un Paese corrotto, ma anche perché la libera concorrenza tra aziende viene ad essere falsata, penalizzando quelle realtà che sarebbero invece disponibili ad investire risorse preziose in innovazione e ricerca per migliorare la propria competitività sul mercato. In altre parole, una minore corruzione comporta maggiore efficienza e ricchezza.