La Sicilia avrà una nuova rete ospedaliera, che si baserà su due importanti novità. Una è la decurtazione di 196 primari, l’altra è l’aumento di 1.700 posti letto. Il decreto che è in via di definizione da parte dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, darà il via all’apertura di 5.000 nuovi posti di lavoro negli ospedali siciliani.
Il piano del governo siciliano guidato dall’amministrazione di Nello Musumeci, presidente della Regione, era stato presentato alla Commissione Salute dell’Assemblea regionale siciliana (Ars) nell’estate dell’anno scorso, quando venne approvato con 7 voti favorevoli. Tuttavia, per l’attuazione del Piano per la nuova rete ospedaliera dell’Isola, si doveva attendere il via libera dai ministeri della Salute e dell’Economia.
Per quanto riguarda le aziende ospedaliere di Catania e provincia, si confermano i due assetti presentati nella bozza di giugno: l’ospedale di Giarre mantiene la sua autonomia da quello di Acireale; tre ospedali della città di Catania, ovvero, il “Cannizzaro”, il “Garibaldi” e il Policlinico, saranno Dea di secondo livello, mentre quelli di primo livello saranno il “Gravina” di Caltagirone e l’ospedale di Acireale. Invece, gli ospedali di Biancavilla e di Paternò si affiancheranno a quello di Giarre come presidi di base; mentre per l’ospedale di Militello in Val di Catania sarà proclamata struttura in zona disagiata.