Dati preoccupanti arrivano dalla Commissione Europea, che ha reso noto il numero di laureati tra i 25 i 64 anni relativi al 2017 in tutte le regioni europee. La maglia nera se l’aggiudica la Sicilia, che continua a sprofondare nella classifica, sfornando sempre meno laureati e perdendo ogni anno un numero via via più alto di giovani e di risorse per il Paese.
Se continuerà su questo passo, tra non molti anni la Sicilia si ritroverà a essere letteralmente un territorio senza futuro, una regione in cui i giovani non hanno modo né voglia d’investire, una terra che si ritroverà a dover fare i conti con le sue mancanze. Una regione che non invoglia i giovani a puntare sul futuro, a sviluppare le proprie ambizioni e capacità e che, anzi, lascia che quei giovani abbandonino la propria casa senza provare a fermarli: è questa la Sicilia che emerge dall’ultima statistica della Commissione Europea, la quale ha pubblicato i dati relativi al numero di laureati nell’anno 2017, analizzando una fascia della popolazione tra i 25 e i 64 anni. Risultati? La terra del sole e del mare continua ad arretrare sempre più nella classifica, sfornando annualmente un numero gradualmente più basso di laureati.
I dati di Eurostat, infatti, vedono la Sicilia precipitare inesorabilmente tra le 450 regioni e macroregioni d’Europa. Se nel 2012 l’Isola occupava la 427esima posizione, con il 13% dei laureati, il 2017 ha segnato una netta discesa, facendo guadagnare alla regione il 448esimo posto. Per meglio comprendere la disastrosa situazione dell’Isola, basti dare un’occhiata alle altre regioni d’Italia, con la Sardegna al 17,3%, la Lombardia al 20,2% e il Lazio al 25%. Facendo poi un confronto con i dati d’oltreconfine, la questione appare in tutta la sua drammaticità, se si pensa che la sola zona a est di Londra può vantare il 71% di laureati, mentre la regione dell’Ile de France, quella in cui si trova Parigi, si attesta al 48%.
Un dato interessante riguarda la distribuzione di genere dei laureati: gli uomini, infatti, farebbero peggio delle donne, con un numero di laureati tra i più bassi d’Europa. Con l’11,8% dei dottori, l’Isola si piazza avanti solo a due regioni della Romania, mentre le donne porterebbero alta la bandiera isolana. Le ragazze che hanno conseguito una laurea, appunto, nel 2017 sono pari al 15,3%, ben tre punti in più degli uomini, e un punto in più rispetto al 2012, nonostante questo incremento non collabori a risollevare le sorti delle donne siciliane, che sono costrette a passare dalla 412esima posizione del 2012 alla 433esima del 2017. La responsabilità, però, non sarebbe da imputare solo a quanti non scelgono di proseguire gli studi, ma anche a tutti quei giovani che dopo il diploma scelgono di seguire un percorso di formazione in un’altra regione italiana o addirittura all’estero. La percentuale di studenti “fuoriusciti” sarebbe passata, infatti, dal 19% del 2012/2013 al 28% del 2017.