L’Ars riapre i battenti a funzionari e burocrati: a mesi verrà bandito un nuovo concorso per 10 posti. Ad assicurarlo è il presidente dell’Assemblea regionale, Gianfranco Miccichè, che lancia il suo annuncio a margine della cerimonia di consegna dei titoli di dottorato di ricerca dell’Università di Palermo. Miccichè ricorda anche come l’ultimo concorso del genere sia stato bandito dieci anni fa, proprio durante la sua precedente presidenza, quando era destinato a laureati in Giurisprudenza, Economia e Scienze politiche.
Il presidente dell’Ars non ha aggiunto ulteriori informazioni sul bando, ma ha in seguito lanciato un appello al rettore Fabrizio Micari e ai professori presenti alla cerimonia “affinchè l’Ateneo formi studenti preparati e motivati”.
L’Assemblea regionale ha all’interno del suo organico 175 funzionari, al servizio dei 70 deputati della Regione, e al momento, grazie a un accordo interno triennale, il tetto degli stipendi è fissato intorno ai 240 mila euro. La situazione attuale è frutto della diminuzione dei deputati da 90 a 70 e dell’introduzione di tagli alle retribuzioni dei dirigenti di grado più elevato. Scelte, queste, che hanno indotto svariati alti funzionari a percorrere la via del pensionamento anticipato, generando la carenza d’organico cui si vuole supplire con le prossime assunzioni.
Si tratta di un’occasione ghiotta per i professionisti ricercati dalla Regione, non solo dal punto di vista della carriera, ma anche e forse soprattutto da quello economico, visti i lauti guadagni dei funzionari regionali. La commissione di esame solitamente è composta da alcuni deputati componenti del Consiglio di presidenza e da docenti universitari scelti sempre dal Consiglio di presidenza.